Autore Redazione
sabato
29 Giugno 2013
00:00
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Cronaca - Alessandria

Commercio e ristorazione ancora in crisi. Crollo dei prodotti per la casa e dell’abbigliamento

Commercio e ristorazione ancora in crisi. Crollo dei prodotti per la casa e dell’abbigliamento

I primi tre mesi del 2013 sono ancora di sofferenza per il commercio e la ristorazione. Secondo i dati diffusi dalla Camera di Commercio la variazione media del fatturato dei due comparti, rispetto allo stesso periodo dell’anno passato, è pari al -2,4%. I settori merceologici meno redditizi sono stati quelli legati ai prodotti della casa e tecnologici (-9,7%) e quelli di abbigliamento (-8,9%). Rispetto al 2012, tra gennaio e marzo 2013, è stata invece significativa la vendita di prodotti culturali e per il tempo libero (+6,1%), mentre ha tenuto testa alla crisi il settore della ristorazione (+1,2%).
La rilevazione è stata condotta nei mesi di aprile e maggio 2013 con riferimento ai dati del periodo gennaio-marzo 2013, e ha coinvolto 136 imprese della provincia di Alessandria dei settori del commercio al dettaglio in sede fissa e della ristorazione, per un volume d’affari complessivo pari a quasi 400 milioni di euro (€ 395.811.314).
L’analisi ha permesso anche di evidenziare la profonda differenza tra i negozi tradizionali e i grandi esercizi. Scorporando dai dati il comparto della ristorazione è infatti emersa la maggiore flessione del fatturato degli esercizi di vicinato (-5,9), maggiore rispetto al calo registrato dalle medie e grandi strutture di vendita (-1,8).

Nel complesso il Presidente della Camera di Commercio, Piero Martinotti, ha commentato così lo scenario emerso dai risultati dell’indagine sul commercio e sulla ristorazione, condotta da Unioncamere Piemonte in collaborazione con gli Uffici Studi delle Camere di Commercio piemontesi: “Il comparto soffre la stasi dei consumi interni”. “Siamo lievemente sotto la media regionale, che registra -1,9%, ma la negatività o una positività inferiore all’1% accomunano tutte le province piemontesi. E’ necessario che riparta l’economia reale, che è composta principalmente da produzione e consumo. Mi auguro che il governo nazionale inizi veramente a intraprendere azioni  atte a costruire un contesto vero di sviluppo di nuove imprese, alla ripresa di quelle esistenti e alla costruzione di nuovi veri posti di lavoro. Soltanto dopo il recupero della fiducia dei cittadini gli imprenditori riprenderanno le iniziative che le Camere di Commercio potranno con più efficacia supportare”.

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