26 Marzo 2018
05:00
Nuovi accordi territoriali per gli affitti ad Alessandria
ALESSANDRIA – Saranno validi per i contratti di locazione stipulati a partire dal 31 marzo 2018 i nuovi accordi territoriali del Comune di Alessandria che verranno ufficialmente sottoscritti a fine mese dall’amministrazione comunale, dai rappresentanti delle associazioni di proprietari (Confedilizia, Uppi, Appc, Confappi, Federproprietà, Confabitare) e dai sindacati degli inquilini (Sunia, Sicet, Uniat).
Nel nuovo accordo le parti hanno recepito le novità introdotte nel 2017 dal Decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per la stipula dei contratti di locazione a canone concordato, a carattere transitorio e per gli studenti universitari. A livello locale si è poi lavorato per coniugare le agevolazioni fiscali per i proprietari con affitti “più sostenibili” per gli inquilini.
Rispetto all’intesa del 2015, nel nuovo accordo territoriale i valori massimi dei canoni sono stati ridotti mediamente del 10% ma ai proprietari è stato riconosciuto un premio in caso di interventi di ristrutturazione o riqualificazione dell’immobile che garantiscono all’inquilino maggiore comfort e anche un risparmio sulle bollette. I valori massimi dei canoni, infatti, oscillano tra i 300 euro per un’abitazione di 80 mq nei sobborghi ai 420 euro per un appartamento in centro storico. In base alla classificazione energetica il proprietario potrà però aumentare l’affitto da un minimo del 5% a un massino del 12%. È prevista poi una ulteriore maggiorazione del 5% in caso di alloggio dotato di riscaldamento autonomo, doppi servizi e ascensore, che sale fino al 15% in caso di appartamento inferiore ai 60 mq.
Novità introdotta con il nuovo accordo territoriale è l’estensione del beneficio dell’abbattimento del 25% dell’aliquota ordinaria (10.6 per mille) anche ai contratti di natura transitoria, stipulati per una durata massima di 18 mesi non rinnovabili. A differenza di quanto accadeva precedentemente, però, i contribuenti dovranno avvalersi dell’assistenza di almeno una delle organizzazioni firmatarie dell’accordo per ottenere l’attestazione di rispondenza. Il dibattito ora è se il cittadino possa rivolgersi indifferentemente a una delle associazioni di proprietari e delle organizzazioni sindacali degli inquilini, oppure debba ottenere l’attestazione da entrambe. A seguito della modifica introdotta dal decreto ministeriale, le parti si sono comunque impegnate a contenere il costo a carico del contribuente (mediamente 40 euro) per ottenere la certificazione da inviare poi al Comune di Alessandria.
Le novità introdotte con il nuovo accordo territoriale allargheranno comunque la forbice dei potenziali fruitori. “Un impegno importante per il Comune di Alessandria” ha sottolineato l’assessore al Bilancio Cinzia Lumiera, affiancata dal sindaco di Alessandria Gianfranco Cuttica di Revigliasco e dall’assessore alle Politiche Abitative Piervittorio Ciccaglioni. Questa tipologia di contratti incide “pesantemente” sull’entrate di Palazzo Rosso che nel 2017 ha rinunciato a circa 650 mila euro di tasse e imposte. “Si tratta tuttavia di uno sforzo che ci assumiamo volentieri, nell’ottica di un investimento per il rilancio della nostra Città su cui tutti dobbiamo puntare” ha aggiunto l’assessore Lumiera che ha conteggiato 1267 domande presentate solo fino al 19 gennaio. Il proprietario che opta per gli accordi territoriali e adotta la cedolare secca risparmia l’11% sulle tasse da versare. “Esentasse” anche la parte di registrazione e rinnovo del contratto a carico dell’inquilino che, inoltre, può portare in deduzione sulla denuncia dei redditi un canone maggiore.