Autore Redazione
mercoledì
11 Aprile 2018
05:54
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Cronaca - Alessandria

L’inventore alessandrino delle “luci intelligenti” ospite dei Lions

Ha ideato un sistema che salva la vita ai ciclisti: architetto e ricecatore, Matteo Zallio vive e lavora a Dublino.
L’inventore alessandrino delle “luci intelligenti” ospite dei Lions

ALESSANDRIA – Un vero e proprio talento alessandrino è stato relatore dell’intermeeting organizzato dal Lions Alessandria Host in collaborazione con i Club Lions Alessandria Marengo e Bosco Marengo Santa Croce. Matteo Zallio si è definito un architetto che fa il ricercatore, ma si sente un inventore, ha intrattenuto i soci su un tema di particolare interesse e attualità: “Startup: neologismo o azione culturale?” illustrando nuove opportunità di lavoro per le giovani generazioni che ormai sono costrette a creare o inventare il lavoro.

Un curriculum di tutto rispetto per un architetto di appena trent’anni: ricercatore e lecturer presso il Dublin Institute of Technology e guest lecturer alla Loughborough University (UK), Università di Genova (IT) e Universidad de Guadalajara (MEX), nonché CEO della startup Déan Design Lab ha alle spalle già numerosi riconoscimenti importanti, quali l’Emerging Scholar Award dal George Brown College in Toronto (Canada), il primo premio Italiano su “Etica delle Nuove Tecnologie” conferito da AICA e Rotary International, il premio nazionale dalla Health Informatics Society of Ireland e il primo premio per la “Migliore Idea Innovativa” durante il Quinto Forum Italiano sull’Ambient Assisted Living.
“Tailt”, l’ultima delle sue invenzioni, ha ricevuto gli onori della cronaca per via della sua “potenziale capacità di salvare vite” ed è stata premiata con il “Future Leading Lights Award” dalla Irish Road Safety Authority.

Si tratta di un sistema di luci “intelligenti” posteriori e anteriori che si può installare su qualsiasi bicicletta da città, da strada o mountain bike, particolarmente adatto a chi utilizza le due ruote per recarsi al lavoro nelle ore più buie delle fredde giornate nordiche, ma anche ai ciclisti che sfidano la nebbia alessandrina.

“Per il momento” – ha spiegato Matteo Zallio – “si tratta di un prototipo, ma una società irlandese che recapita la posta a domicilio è interessata a testare il prodotto sulle biciclette in dotazione agli oltre mille dipendenti e, quindi, il brevetto potrebbe diventare presto realtà.”

Domande, riflessioni e curiosità hanno caratterizzato il dibattito che ne è seguito tra l’interesse del numeroso pubblico presente.

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