15 Ottobre 2013
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Countdown per la nuova fiera: ‘ci crediamo’
Le promesse e le speranze attorno alla nuova fiera di Valenza sono tante a fronte di una situazione di crisi ‘strisciante e continua’. Forse anche per questo l’Associazione orafa valenzana ha deciso di avvicinarsi all’appuntamento tornando a spiegare il nuovo indirizzo dell’appuntamento in programma dal 26 al 29 ottobre, frutto di scelte ‘condivise e concertate’ avviate già a gennaio. Nulla di improvvisato, ha spiegato il presidente Francesco Barberis, ma una strategia figlia dell’analisi della situazione: “nessun esperimento anche se, come tutte le strategie, il futuro della nuova fiera dipenderà da come si consumerà nei numeri“. Un nuovo approccio, ha continuato Barberis, per affrontare la crisi: “questo è un percorso nuovo, si tratta di una nuova via. Un nuovo modo di fare fiera“. L’evento quest’anno sarà diviso in due. Una parte, riservata agli operatori, si consumerà a villa Scalcabarozzi, in città, un’altra, aperta invece al pubblico, a ingresso gratuito, si terrà invece al Pala Expo.
Barberis respinge anche le accuse piovute da alcuni sulla divaricazione delle’vento, Per lui è sbagliato insinuare che un evento possa essere di ‘serie A’ e l’altro di ‘serie B’: “si tratta di due cose differenti. Rimanendo in ambito sportivo parliamo di due sport diversi e quindi non possiamo neanche parlare di discriminazioni di alcun tipo. La fiera ‘Valenza Gioielli’ in villa Sclacabarozzi è quella per il dettaglio e per i grossisti, quindi ha una valenza al trade. Quella in Expo Piemonte sarà un evento di gioielleria aperto al pubblico con una serie di settori merceologici che guardano sempre al lusso arricchita anche da un percorso di immagini. Vogliamo dare un forte peso a Valenza e alla sua storia. Si tratta di due cose ben distinte.”
Il settore, ha puntualizzato ancora il presidente di Aov, sarà ancora legato al’Expo e per questo Barberis ha voluto anche rilanciare: “la gestione del palazzo deve essere autonoma indipendentemente dalla fiera di gioielleria. Questa non basta a coprire il palinsesto di Palazzo Mostre. Quindi occorre trovare altre vie per organizzare diversi eventi durante l’anno. Ci sono stati segnali di miglioramento rispetto al 2012, ma la cosa importante è che a livello politico e di enti locali occorre trovare la volontà di coinvolgere di più la struttura e far convergere le iniziative più importanti nel palazzo. Questo senza campanilismi“.
Intanto l’Aov sta studiando alcune iniziative collegate al settore orafo da sviluppare nel 2014, precedute, a novembre, da un’iniziativa inserita nell’ambito del Pif. In questo senso è previsto l’arrivo di “un gruppo di operatori sudamericani per un confronto con aziende piemontesi iscritte“.
Tornando però all’appuntamento del 26 ottobre, come spiegato da Barberis, la scelta di creare un nuovo evento, diverso, è scaturita non solo da una questione di numeri, ma anche dal desiderio “di svoltare“. Quali siano questi numeri sarà il tempo a dirlo, ha specificato il leader di Aov: “gli obiettivi, se parliamo di villa Scalcabarozzi, erano legati alla possibilità di fare l’evento e quindi ora si tratta di avere come riscontro segnali positivi, come sta accadendo. La seconda ambizione è che la nuova formula piaccia sia agli espositori che ai visitatori. Una soluzione che ora si colloca in una cornice di livello più alto rispetto alla fiera tradizionale.”
Il disegno dell’Aov e di Barberis sembra prendere corpo, ha garantito Franco Fracchia, almeno a giudicare dai riscontri: “abbiamo rilevato una certa curiosità nell’ambito delle singole iniziative. E’ un evento nuovo che ha raccolto già alcuni segnali incoraggianti. Arriverano buyers da 22 nazioni di grande importanza e in città giungeranno figure titolate per ogni singola azienda e quindi questo è un altro elemento positivo e incoraggiante.”
L’idea connessa al cambio impresso alla fiera di Valenza, ha concluso Barberis, è collegato alla necessità di dare strumenti diversi ed adeguati alle aziende: “gli schemi diversi del passato, in uno schema valenzano come quello attuale, non sono più percorribili. Per affrontare questa situazione occorre cercare di parlare e fotografare la situazione per guardarla con occhi diversi”.
In tutto questo, ha sottolineato l’Associazione orafa è necessario coinvolgere tutta la città. La collocazione in villa Scalcabarozzi della fiera “sarà un’occasione per la comunità“. Per questo l’Aov ha chiesto all’amministrazione la concomitante apertura dei negozi nella domenica dell’evento: “è stato presentato il calendario completo per un percorso pilotato all’interno della città a dimostrazione della volontà di coinvolgere tutto il tessuto cittadino”. Ci sarà una navetta dall’Expo alla villa e un desk informativo. Entrambi gli spazi saranno aperti dalle 10 alle 18 sabato, domenica e lunedì.
Il presidente e l’Aov ‘ci credono’ ma sarà l’evento a paralre, tra 10 giorni.