26 Aprile 2018
01:57
La storia di Joshua: dalla Nigeria in Italia per diventare umano
ALESSANDRIA – Timido, garbato e con un’idea chiara in testa, l’importanza dell’istruzione e del saper parlare italiano per far parte della comunità. Joshua Monday, 27 anni, è arrivato in Italia due anni fa. Lui è partito dal Delta della Nigeria per sfuggire alle persecuzioni nei confronti dei cristiani protestanti. Nel suo paese pregare in chiesa era un rischio, in ogni momento i musulmani potevano entrare e colpire con violenza. Joshua alla domanda su cosa facessero si ferma e tace. Vorrebbe parlare a i suoi occhi si bloccano nel vuoto e le parole si piantano nella lingua. “I problemi arrivano soprattutto dal Nord della Nigeria, causati in particolare dall’ignoranza e dalla poca istruzione“. Joshua in Nigeria era un insegnante di educazione civica e geografia ed è scappato per le persecuzioni nei confronti dei cristiani protestanti in un paese con 250 lingue, diverse religioni e diversi modi di pensare.
Una situazione esplosiva che alimenta contrasti e lotte tutti i giorni. “Eppure c’è il diritto all’uguaglianza – spiega Joshua. Per i cristiani, da noi, la paura è continua perché non sai cosa può succedere, puoi andare in chiesa e magari esplode una bomba. Non si può nemmeno pregare tranquillamente visto che hai sempre paura di quello che potrebbe succedere. Essere in chiesa fa paura e non è possibile vivere così. Ci sono molti cristiani che non vanno più in chiesa e pregano a casa“. Da tutto questo Joshua è fuggito in un lungo percorso che lo ha portato fino all’Italia, tra decine di difficoltà, soprattutto in Libia dove, ha spiegato ha vissuto un mese, un periodo “brutto in un paese senza pace“. Ora è in Italia ed è “molto contento perché mi sento umano. Per essere umano occorre possedere la libertà, questa è la differenza tra gli uomini e gli animali. La cosa bella e buona dell’essere umano è la libertà”.
Joshua minimizza le discussioni sul razzismo in Italia spiegando come i nigeriani e gli stranieri che vivono qui in Italia per integrarsi debbano innanzitutto studiare. “Dobbiamo studiare e imparare l’italiano solo così possiamo trovare lavoro e integrarci. Da quando sono arrivato ho iniziato a studiare la lingua per parlare con tutti, non solo con le persone che arrivano dalla Nigeria”. Joshua parla bene italiano ma vuole continuare a perfezionare la lingua per cantare insieme al suo coro il Glory of the later house choir e andare in giro in tutta Italia. La sua intenzione è rimanere in Italia perché “accoglie le persone“. Da un anno vive ad Alessandria e ora frequenta un corso per segretari amministrativi all’Enaip.