28 Aprile 2018
06:00
Confindustria: continua l’ottimismo in provincia ma l’export teme i dazi
PROVINCIA – “Aziende migliori e prodotti eccellenti, i leader in Piemonte.” Il presidente ad interim di Confindustria Alessandria Maurizio Miglietta ha tracciato un quadro positivo del contesto industriale provinciale, confortato dai numeri dell’ultima indagine congiunturale trimestrale. Gli indicatori, infatti, sono tutti positivi e in crescita rispetto alle ultime rilevazioni. Spicca, ad esempio, il +13 degli ordini export, 8 punti in più rispetto al dato regionale, +12 di redditività, risalito rispetto al -2 di un anno fa. Ben l’84% delle imprese dichiara lavori per più di un mese e appena il 3% sta facendo ricordo alla cassa integrazione, una percentuale ancora più bassa rispetto allo scorso trimestre e al 2017.
Tanti segni + anche nelle analisi dei singoli settori, con l’eccezione del -11 negli ordini export della gomma plastica, un dato influenzato dalla preoccupazione per le schermaglie protezionistiche tra Usa e Cina. “Non serve farsi condizionare da questi timori. Entrambe queste due grandi potenze, però, senza l’Europa non vanno lontano” ha detto il presidente Miglietta “occorre resistere allo “shopping” di piccole e medie imprese italiane da parte degli imprenditori orientali. L’Italia è uno degli stati migliori, che ci sanno fare.” Anche nei settori di servizi alle imprese aumentano i nuovi ordini, +26, rispetto ai +7 del primo trimestre.
È in rialzo e permane elevato il grado di utilizzo degli impianti al 78% della capacità, ed è sempre alta la propensione ad investire, che segnala investimenti significativi o marginali, che è dichiarata dal 73% degli intervistati. Si conferma ad un livello accettabile il ritardo negli incassi che è in calo ed è segnalato dal 33% degli imprenditori, e l’indice di chi ha lavoro per più di un mese aumenta ed è all’84%.
Nel frattempo, resta in bilico il percorso per una possibile fusione di Confindustria Alessandria con le realtà di Novara e Vercelli. In questo senso il consiglio direttivo convocato per la prossima settimana potrebbe già dare delle indicazioni significative. La riforma Pesenti ha infatti già condizionato diverse aree del nostro paese, con l’accorpamento degli organi provinciali in Lazio, Calabria, Basilicata e Umbria.