Autore Redazione
lunedì
4 Novembre 2013
00:00
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Cronaca - Alessandria

La povertà raddoppia: l’emergenza classica si fonde con le nuove insidie sociali

La povertà raddoppia: l’emergenza classica si fonde con le nuove insidie sociali

 La povertà in Italia dilaga in maniera sempre più allarmante. Secondo i dati Istat infatti, in cinque anni, dal 2007 al 2012, il numero di individui in assoluta miseria è raddoppiato, passando da 2,4 a 4,8 milioni. In più la crisi presenta un conto assai salato, come dimostrato dal numero di famiglie che ha deciso di stringere la cinghia. Il 65% compra meno rispetto al passato. Nei primi sei mesi del 2013 infatti, il 17 per cento per cento delle famiglie ha dichiarato di aver ridotto la quantità di generi alimentari acquistati e per di più di aver comprato prodotti di minore qualità. E’ questa una delle prove del grave malessere individuabile anche sul territorio, come ha spiegato a Radio Gold News Monsignor Massimo Marasini, Delegato Vescovile per la Pastorale della Carità, impegnato con la Caritas negli interventi a sostegno dei poveri. Don Marasini ha confermato le difficoltà di sempre più persone, soprattutto italiane, per una situazione resa più gravosa da un disagio economico che ormai non viaggia più solo ma abbraccia anche altri aspetti della vita sociale. In questo senso diventa sempre più insidioso, per esempio, il fenomeno delle ludopatie: “c’è un cambiamento delle povertà che vede crescere le percentuali degli italiani e in particolare degli italiani sopra i 40 anni. In più le nuove povertà si affacciano creando problematiche differenti che si riverberano sulla situazione familiare. Si pensi all’emergere delle ludopatie nelle sue articolazioni sempre più insidiose da affrontare. E’ sempre più evidente come la vera carità non possa più solo consistere nel fornire dei mezzi per rispondere a dei bisogni ma deve concretizzarsi in un accompagnamento complessivo della persona.”

“Il disagio affiora ormai a diversi livelli della vita ecclesiale – ha spiegato ancora Monsignor Massimo Marasini avvalorando il suo ragionamento con un esempio: “qualche settimana fa si è presentata da me una signora in lacrime. Mi ha raccontato di aver scoperto un nodulo al seno e io naturalmente l’ho confortata. Lei però mi ha spiegato che il suo dolore derivava dal desiderio di effettuare una visita medica a pagamento divenuta però impossibile dopo aver scoperto che il marito si era giocato i risparmi di una vita alle macchinette. Quindi una famiglia di pensionati che ha lavorato tutta una vita per costruirsi un percorso sereno e che ora incappa in una vicenda che li trascina in una situazione infida. Questo ci richiama anche come cittadini a fare in modo che dietro la presunzione di libertà non si nascondano invece interessi occulti, persuasori che mirino solo al proprio arricchimento e non al bene comune. Occorre avere il coraggio di fare delle leggi che tutelino queste persone deboli scivolate ad esempio nelle ludopatie. Io infatti ho subito sottoscritto la richiesta di una legge contro i giochi elettronici nei locali. Dobbiamo indignarci.”

Don Marasini ha quindi spiegato il ruolo della Chiesa per cercare di far fronte ai nuovi problemi: “dobbiamo metterci in rete non solo come Chiesa ma anche nell’approccio di queste povertà differenziate che hanno bisogno di tipi di soluzioni talora diverse. La Caritas, insieme alle Onlus e alle associazioni di volontariato, deve individuare una serie di servizi emergenziali e poi far crescere nelle comunità parrocchiali quella sensibilità verso la carità che richiede anche una crescita culturale. Le comunità parrocchiali devono sapersi rinnovarsi e interrogarsi sulle emergenze di povertà. L’invito è a una sinergia maggiore e a una messa in rete dei bisogni per poter meglio seguire le persone che stanno vivendo situazioni di difficoltà. Questo è un impengo della realtà diocesana impegnata a immettere il massimo delle risosrse disponibili su queste tematiche”.

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