Autore Redazione
venerdì
4 Maggio 2018
14:38
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Cronaca - Valenza

A Valenza un laboratorio per gestire dolori, ansie e fastidi

Curato dall'associazione 'Mano nella mano' e il 'Laboratorio di diagnosi e potenziamento dell'apprendimento'
A Valenza un laboratorio per gestire dolori, ansie e fastidi

VALENZA – In questi mesi l’associazione “Mano nella mano” ha lavorato in collaborazione con il “Laboratorio di diagnosi e potenziamento dell’apprendimento” che si trova a Valenza in Corso Garibaldi 17. L’idea condivisa era di sviluppare in maniera più ampia il progetto “Liberi tutti!” un percorso che propone laboratori inclusivi, didattici e riabilitativi. “Abbiamo recepito questa opportunità con favore e grande entusiasmo, considerando le necessità delle famiglie e l’importanza di questo argomento, poiché la diversità è considerata da tutti noi una ricchezza da cui è  possibile imparare.”

Come spiegato da Stefania Bartoli, psicoterapeuta e responsabile del laboratorio, “la metodologia del progetto ‘Liberi tutti!’,  parte dal learning is fun, cioè dal fatto che divertirsi e imparare sono spesso un unico processo di crescita;  si articola nell’ascolto di ogni bambino con il suo specifico linguaggio e, attraverso la stimolazione interpersonale e manuale della creatività, porta all’inclusione di numerose modalità comunicative ed espressive. Nello specifico, questo primo modulo di 6 incontri che ‘Mano nella mano’ ha permesso di far partire già nel mese di maggio, focalizza l’attenzione dei bambini sulle dinamiche psicosomatiche e sui funzionamenti dei vari organi del corpo umano, in modo da permetter loro di imparare a localizzare, esprimere e saper gestire piccoli dolori, ansie e fastidi. Gli incontri saranno tutti i venerdì pomeriggio, dal 4 maggio fino all’8 giugno. Le iscrizioni rimangono aperte perché sono previsti nuovi moduli da settembre (telefonare al 328 2746862)”.
Gabriella Tiscione, membro del direttivo dell’associazione “Mano nella mano” ha ringraziato Stefania Bartoli “per aver coinvolto l’associazione. Ora ci addentriamo in questo campo e lo faremo in punta di piedi consapevoli di non avere le competenze necessarie per affrontare tematiche così delicate. Finanzieremo questo progetto pilota, orgogliose di promuovere iniziative simili sul territorio. Se la nostra comunità saprà coglierne il significato, ne seguiranno altre, ed i bambini con la loro spontaneità saranno per noi ottimi insegnanti”.
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