Autore Redazione
martedì
19 Novembre 2013
00:00
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Cronaca - Alessandria

Balduzzi su nuovo ospedale: sia punto di riferimento della sanità interprovinciale

Balduzzi su nuovo ospedale: sia punto di riferimento della sanità interprovinciale

La Sanità italiana non è messa così male come potrebbe sembrare, anzi. Lo ha spiegato il professor Francesco Taroni dell’Università di Bologna, ospite del convegno nazionale di Diritto Sanitario organizzato dal Centro di Eccellenza interdipartimentale per il management sanitario (Ceims). Un tema questo ben conosciuto dal professor Renato Balduzzi, ex ministro alla Salute, organizzatore dell’appuntamento organizzato lunedì all’hotel Alli Due Buoi Rossi: “noi sappiamo che c’è molta disegualità nella sanità italiana e sappiamo che la diseguaglianza non è solo tra Nord e Sud, ma anche all’interno delle stesse Regioni o addirittura da territorio a territorio della stessa Asl. Complessivamente però il nostro sistema è uno di quelli che impatta meno sulle finanze pubbliche e con una gamma di prestazioni per quantità e qualità tra le migliori al mondo. E’ certo che in Sanità noi siamo un punto di riferimento. Io da ministro della Salute me ne ero accorto perché tutti i paesi, relativamente ad alcune delle partite della sanità italiana, venivano a chiederci know-how.”

Le differenze tra diverse realtà, all’interno dei confini italiani, però rimangono e questo suggerisce la necessità di una ripartizione corretta delle risorse e di una operazione di valorizzazione delle strutture efficienti: “adesso che possiamo disporre di molti più dati rispetto al passato e che abbiamo non solo la mappatura del numero e del ruolo delle strutture, ma anche della possibilità di avere elementi e dati sugli esiti e quindi sulla qualità dei servizi, è difficile che possano ripetersi sperequazioni così forti come accadeva prima. Avendo i dati si può anche stabilire se a quella certa Regione sta andando troppo o troppo poco. Inoltre è imminente, visto che avevo lasciato tutto praticamente fatto, il regolamento sugli standard opsedalieri. Sarà una vera rivoluzione. Permetterà di capire quanto c’è bisogno di specifici professionisti in una certa zona, che rapporto c’è tra amministrativi e sanitari, quante duplicazioni ci sono. Con delle regole condivise tra Regioni e Stato sugli standard ospedalieri potremo fare in modo che ognuno abbia quanto gli spetta, senza fare figli e figliastri”.

Nell’ambito delle discussioni di ieri è intervenuto anche il sindaco di Alessandria, Rita Rossa, riportando in auge il discorso del nuovo ospedale. Il primo cittadino ha puntualizzato la necessità di una struttura nuova adatta alle esigenze del capoluogo. Un tema che Radio Gold News ha girato all’ex ministro Balduzzi:sicuramente è strategico pensare al domani perché se noi guardiamo l’oggi abbiamo una articolazione dei servizi sul territorio che non possiamo dire essere disastrosa. Però dobbiamo guardare al futuro perché questa è la capacità che si chiede alla politica. Non si chiede di gestire solo l’esistente. In prospettiva sicuramente la localizzazione attuale dell’ospedale civile di Alessandria, che resta complessivamente oggi un buon ospedale, con una localizzazione che non è la più favorevole. Però questo ragionamento va fatto bene e non a casaccio come è stato fatto in passato. Deve essere una collocazione che non guardi solo ad Alessandria ma a tutta l’area della provincia. Il nuovo ospedale deve diventare integrato e catalizzatore di tutta la sanità provinciale. Questo è l’approccio che abbiamo proposto e su cui lavoreremo noi come altri. E’ una decisione di prospettiva ma che va assunta per tempo per fare bene le cose. Un nuovo ospedale nell’alessandrino non è né oggi, né nell’immediato, finanziabile unicamente con risorse pubbliche. Quindi dovremmo andare verso una formula adatta. Quindi se vogliamo andare in questa direzione dobbiamo andarci bene. Si tratta di rimeditare tutta la sanità provinciale almeno, ma forse dovremmo dire interprovinciale perché Alessandria e Asti costituiscono un’unica area dal punto di vista dei servizi sociosanitari e in questa prospettiva fare il discorso del nuovo ospedale di Alessandria“.

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