16 Maggio 2018
17:19
Giardino dei Giusti: i ragazzi del Cellini scelgono Giuseppina Gusmano
VALENZA – Sei alunni del Liceo Scientifico Alberti sono stati premiati nell’ambito del concorso indetto dall’Istituto “Cellini” di Valenza per individuare una figura di Giusto cui intitolare il Giardino. Si tratta di Matilde Milanese (classe IV A), prima classificata, Bianca Carrà (classe IV A), seconda classificata, Paolo Zuzzè (classe IV A), terzo classificato (ex aequo), Chiara Benzi (classe IV A), terza classificata (ex aequo), Marta De Bonis (classe IV B) segnalazione di merito, Ilaria Comazzi (classe IV A) segnalazione di merito.
Alla fine è stata scelta Giuseppina Gusmano di Casale Monferrato, che nel 1943 ha salvato la vita a sedici bambini ebrei, provenienti da un orfanotrofio di Torino, nascondendoli nella propria casa.
Gli studenti premiati al Concorso hanno prodotto testi letterari, in forma di racconto o lettera, in cui hanno ricostruito, dopo essersi documentati, ma anche usando l’immaginazione, la vicenda di Giuseppina Gusmano e Gioconda Carmi, direttrice dell’educatorio “Enrichetta Sacerdote”, orfanotrofio israelitico di Torino, da cui provenivano quei sedici ragazzi salvati dalla Gusmano stessa, che li ha ospitati in casa sua. Dai loro elaborati emerge il particolare interesse e coinvolgimento suscitato dalla figura di questa donna, umile ma generosa al punto da essere disposta a sacrificare la vita, pur di salvarla a quei sedici ragazzi. Per questo si è deciso di dedicare a lei Il Giardino dei Giusti del nostro Istituto.
Venerdi 11 maggio gli studenti sono stati premiati dopo l’inaugurazione del “Giardino dei Giusti” all’istituto Benvenuto Cellini di Valenza.
Lunedi, inoltre, Stefano Verità e Roland Smit hanno regalato a tutti e sei i ragazzi un volume del Dizionario Enciclopedico del Dialetto di Valenza, in presenza della professoressa Graziella Bassi.
“Viviamo in un epoca dove tutto è cambiato velocemente. Sono cambiate le priorità, le nuove tecnologie della comunicazione e delle informazioni hanno cambiato il nostro modo di vivere ed anche i rapporti umani” ha sottolineato Roland Smit “si parla meno e si scrive di più (massacrando spesso la lingua italiana) con l’ausilio di computer, tablet e cellulari. Il mondo sembra evolversi verso un concetto di virtualità a discapito della realtà. L’Olocausto è stato la peggiore realtà del ventesimo secolo. Vedere che avete cosi brillantemente risposto all’invito di partecipare ad un progetto per commemorare una signora giusta, coraggiosa, concreta, che, rischiando la sua propria vita, abbia deciso e pianificato la protezione di bambini ebrei e cosi facendo salvandogli la vita, mi ha commosso. Lasciatemi dire che siete dei giovani speciali. Si capisce leggendo quello che avete scritto, che vi siete sentiti coinvolti. Credo che avete capito molto bene quale è stato il dramma di questi bambini, che tutto d’un colpo, allontanati dai lori genitori, avevano perso tutto, e soprattutto i lori punti di riferimento. Voi l’avete descritto come se foste stati presenti! Noi anziani siamo preoccupati per il futuro della memoria di tali orribili eventi. L’Olocausto sarà dimenticato quando l’ultimo testimone sopravvissuto sarà scomparso? Voi avete dimostrato che ci sono ancora dei giovani che non hanno perso il senso della realtà, che conoscono i valori, che non hanno voglia di perdere il senso del giusto. Ecco perché sono qui a premiarvi, e per questo vi considero dei Giusti. Continuate cosi!”