18 Dicembre 2013
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Unioncamere stima il ‘peso’ della cultura in Piemonte
Quanto pesa la cultura in Piemonte? A questa domanda ha risposto il report sull’impatto economico della cultura in Piemonte, realizzato per il secondo anno da Unioncamere Piemonte, Camera di commercio di Torino, Compagnia di San Paolo, Finpiemonte S.p.A., e Osservatorio culturale del Piemonte.
In base ai dati raccolti nel report “La cultura che stimiamo. Stimiamo la cultura” presentato martedì a Torino, con 33.148 imprese culturali registrate nel 2012, pari al 7,2% del totale delle attività economiche regionali, il Piemonte, a livello nazionale, si è collocato in settima posizione dopo Lombardia, Lazio, Veneto, Toscana, Campania ed Emilia Romagna.
Delle oltre 33 mila imprese registrate, 18.964 sono in provincia di Torino (+ 2,4 rispetto al 2011) con una incidenza dell’8,1% sul totale dell’economia. Segue, seppur a notevole distanza, la Provincia di Cuneo con 4.177 imprese (+3% rispetto all’anno precedente) e una incidenza del 5,7% . Terzo posto per la provincia di Alessandria che rispetto al 2011 registra un stock negativo del 2.1%, scendendo a 3.286 imprese, in grado comunque di incidere per il 7.1% sul totale dell’economia. Seguono quindi Novara con 2430 imprese(+4,7%) e una incidenza del 7.6%, Asti con 1.323 aziende (+0,5%) e una incidenza del 5.2% , le 1.039 imprese di Biella, in crescita del 1% rispetto al 2011 e in grado di incidere sul totale dell’economia per il 5.3% e poi ancora Vercelli con 1.021 imprese (+3.7%) e un’incidenza del 5.8%. A chiudere la classifica ci sono poi le 908 imprese registrate nel 2012 nel Verbano Cusio Ossola, con un incremento dell’1,6% rispetto al 2011 e una incidenza del 6.6% rispetto al totale dell’economia.
Complessivamente le oltre 33 mila imprese culturali piemontesi hanno creato un valore aggiunto pari a circa 6,4 miliardi di euro, una ricchezza pari al 5,8% del totale regionale. Le imprese attive nel settore della cultura, raggruppate nei quattro comparti delle industrie creative, industrie culturali, performing arts e arti visive, e patrimonio storico-artistico, hanno impiegato oltre 121mila lavoratori, il 6,0% dell’occupazione piemontese. In un contesto generale che ha visto il valore aggiunto piemontese (a valori correnti) contrarsi dell’1,3% tra il 2011 e il 2012, e la base occupazionale regionale diminuire di 1,1 punti percentuale, la ricchezza generata dal sistema produttivo culturale, in controtendenza, è invece aumentata dello 0,4% e il relativo numero di occupati dell’1,6%.Tra l’altro, il sistema culturale riveste in Piemonte un’importanza maggiore rispetto a quanto si osserva a livello complessivo in Italia, dove crea il 5,4% della ricchezza e impiega il 5,7% degli occupati.
Il report “La cultura che stimiamo. Stimiamo la cultura” è scaricabile dal sito www.pie.camcom.it/laculturachestimiamo