Autore Redazione
sabato
2 Giugno 2018
07:00
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Cronaca - Alessandria

Nella Centrale del Latte: cosa succede tra la stalla e il bicchiere

Gli accurati controlli, il confezionamento, il trasporto del prezioso alimento, arrivato da 19 cascine piemontesi e destinato alle nostre tavole
Nella Centrale del Latte: cosa succede tra la stalla e il bicchiere

ALESSANDRIA – Attiva ogni giorno dell’anno, senza interruzioni, rappresenta l’11% del mercato regionale e l’80% delle vendite. La Centrale del Latte di Alessandria e Asti è un fiore all’occhiello dell’economia del territorio. 45 mila i litri del prezioso alimento trattati al giorno e provenienti da 19 cascine piemontesi.

Visitata giovedì dai consiglieri comunali di Alessandria, l’azienda ha sottolineato alcuni importanti risultati raggiunti: 27 milioni di euro di fatturato netto, più di 400 prodotti sul mercato, l’8.5% di crescita nell’ultimo semestre 2017 del settore latte e prodotti a lunga conservazione, un dato in controtendenza rispetto al mercato, più di 2 milioni di euro di investimenti negli ultimi tre anni in tecnologia, sostenibilità e comunicazione oltre a 600 mila euro stanziati per il futuro e, infine, 3 mila ragazzi accolti nelle visite didattiche negli ultimi tre anni. 

Oggi la compagine societaria della Centrale del Latte di Alessandria e Asti è così suddivisa:

  • i diversi allevatori alessandrini – quelli riuniti nel Centro Cooperativo Raccolta Latte, l’azienda Pederbona e gli altri piccoli allevatori – detengono oltre il 66% delle quote;
  • il 18,50% è di Piemonte Latte, cooperativa con sede a Savigliano (Cuneo) che riunisce 270 allevatori piemontesi, alcuni dei quali sono stati scelti per conferire il latte alla Centrale alessandrina dopo aver sottoscritto il disciplinare di filiera;
  • il 10,35% è detenuto dal Comune di Alessandria;
  • il 3,08% è di Frascheri SpA, azienda di Bardineto (Savona), sull’Appennino tra Piemonte e Liguria;
  • lo 0,83% da Banco-BPM;
  • lo 0,46% è detenuto dal Comune di Novi Ligure.
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