7 Giugno 2018
06:00
Caritas: meno nuovi poveri ma aumentano i casi limite e gli stranieri
ALESSANDRIA – Nuovi poveri in calo ma aumentano le persone in estrema povertà. Questi alcuni dati contenuti nel report 2017 della Caritas di Alessandria. Delle quasi 1200 persone accolte nel centro d’ascolto il numero di uomini e donne arrivati nel 2017 per la prima volta è diminuito di più di 100 unità rispetto al 2016. Un segno meno, ha spiegato il direttore della Caritas Giampaolo Mortara, “dovuto ai diversi interventi legislativi legati ai residenti come i finanziamenti come il sostegno per l’inclusione attiva o il reddito di inclusione, oltre a una crisi economica che forse ha smesso di mordere in modo così spietato come nel recente passato.”
In ascesa, però, gli stranieri, in particolare i richiedenti asilo. Tra le situazioni più a rischio, i senza dimora si attestano intorno al 68% tra gli stranieri, al 50% tra gli italiani.
Sono invece in prevalenza italiane le persone senza un tetto, costrette a usufruire dell’ostello maschile in via Mazzini (135) e del dormitorio femminile in Spalto Marengo (55): in tutto 10394 pernottamenti e 750 docce offerte.
Non contenute nel report 2017 ma già molte significative le attività dell’ambulatorio Caritas “Nessun escluso”, finanziato da Fondazione Social, Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria e dai tre Lions Club del territorio. La struttura in via delle Orfanelle è aperta da gennaio ogni mercoledì ed è gestita da dottori volontari, in grado di aiutare chi ha bisogno di un intervento medico generale, di un ginecologo o di un dentista. Finora già 100 persone hanno chiesto aiuto.
Tra le novità annunciate per il 2018 spiccano le sei unità abitative in più in via Parma destinate all’housing sociale e finanziate grazie al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria. Nel 2017 sono stati sei le famiglie ospitate nei quattro appartamenti messi a disposizione dalla Diocesi. La Casa delle Donne in via San Giacomo della Vittoria ha invece accolto 13 persone.
Più di un terzo delle risorse economiche a sostegno della Caritas arrivano dall’8 per mille e, tra queste, più della metà sono destinate a chi ha bisogno. “Ma servirebbero più fondi anche per le attività pastorali e di culto” ha precisato il vescovo di Alessandria Guido Gallese “perché è proprio da questa componente che si alimenta la voglia di aiutare gli altri. Quello è il motore di tutto.”
In tutto sono 45 le persone che, dietro le quinte, alimentano ogni giorno la macchina della solidarietà alessandrina: 26 volontari, 10 dipendenti e 9 tirocinanti.
“Alessandria è una realtà viva ed effervescente da questo punto di vista” ha sottolineato il vescovo Guido Gallese “non possiamo far altro che ringraziare i tanti volontari che si impegnano ogni giorno per il prossimo. L’aiuto non riguarda solo i beni materiali ma c’è anche il comando di Gesù, che ci chiede di compiere carità e ci dà una grazia speciale per farlo.”
“La carità è uno dei tre pilastri dell’evangelizzazione” ha aggiunto Monsignor Massimo Marasini, delegato vescovile per la Pastorale della Carità “chi opera in Caritas vive l’urgente premura di una Chiesa “ospedale da campo” dove sono necessari pochi rapidi gesti di competente azione sociale per evitare derive e degradi personali spesso irreversibili. Quel “toccare la carne del povero” auspicata dal Papa oggi diventa centro d’ascolto, dormitorio, aiuto sanitario, laddove le persone intrecciano relazioni umane attente non solo ai bisogni ma soprattutto alle persone e alle loro storie.”
“In una città che si vuole definire civile un servizio come quello della Caritas diventa essenziale, come la luce o il gas” ha precisato il presidente dell’associazione Opere di Giustizia e Carità onlus Roberto Massaro “la nostra mensa, ad esempio, non chiude mai. Nemmeno la domenica sera, quando a sostituirla ci pensano alcune parrocchie. Stiamo facendo semplicemente la nostra parte, restando fedeli al Vangelo e all’articolo 3 della Costituzione (tutti i cittadini hanno pari dignità sociale, ndr). Se qualcuno soffre noi ci siamo, indipendentemente dalla sua provenienza.”
“Grazie per la vostra azione attenta, silenziosa e premurosa” ha concluso il Prefetto di Alessandria Romilda Tafuri “dobbiamo continuare a condividere l’obiettivo del bene comune, rivolto alle fasce deboli della popolazione.”