Autore Redazione
lunedì
3 Febbraio 2014
00:00
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Cronaca - Alessandria

La Cina ama il vino rosso, ma l’Italia non ne approfitta: un’occasione per la provincia?

La Cina ama il vino rosso, ma l’Italia non ne approfitta: un’occasione per la provincia?

C’è un mercato gigantesco da valorizzzare e la provincia di Alessandria avrebbe la possibilità di sfruttarlo al meglio, anche in vista di Expo 2015. La Cina è infatti il maggior consumatore al mondo di vino rosso, aiutata, senza dubbio, dal numero di abitanti. I cinesi, con 155 milioni di casse da 9 litri di vino, e 1,865 miliardi di bottiglie consumate nel 2013, sono in cima alla classifica dei consumatori, seguiti dai francesi con 151 milioni di casse, e dagli italiani con 141 (poi gli Stati Uniti con 134 e la Germania con 112). Per giunta, secondo Vinexpo, il consumo di vino dovrebbe aumentare ancora nei prossimi 4 anni: +5%.

Il dato interessante però è che, tornando alla Cina, su 100 bottiglie importate 55 sono francesi e solo 6 arrivano dall’Italia. Un mercato quindi ancora da sfruttare appieno, e una grande occasione per la provincia alessandrina. Una riflessione che abbiamo girato a Giampaolo Coscia, presidente della Camera di Commercio: “l’Expo 2015 intanto sarà un’occasione straordinaria perché dei 20 milioni presenti 4 milioni saranno cinesi. Bisognerà lavorare in funzione di quel mercato. Però occorre sottolineare che nelle due tipologie importanti di vini che abbiamo, Moscato e Brachetto, i maggiori consumatori sono proprio quelli asiatici. Comunque, i mercati sono aperti, l’internazionalizzazione occorrerà potenziarla, e l’Expo potrebbe essere un’occasione per fare in modo che i nostri vini vengano bevuti in Cina”.

Le notizie di questi giorni però dovrebbero spingere la provincia a spingere su tutti gli altri vini, come la Barbera o il Dolcetto, anche se, ha dichiarato ancora il Presidente della Camera di Commercio, con la Cina bisgona sempre ragionare sulla base di grandi numeri: “è un mercato esteso. Si parla di 3-4 miliardi di persone. La Cina, ad esmepio, ha chiuso un’operazione con l’Australia per 2 miliardi di bottiglie. Trovare tipologie di vino che possano soddisfare quantitativi tali è difficile. Tuttavia con l’aggregazione e la cooperazione si possono raggiungere buoni risultati”.

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