Autore Redazione
mercoledì
5 Febbraio 2014
00:00
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Cronaca - Alessandria

Va di moda la poltrona ‘dedicata’ per dare una mano ai teatri. Perché non farlo ad Alessandria?

Va di moda la poltrona ‘dedicata’ per dare una mano ai teatri. Perché non farlo ad Alessandria?

Si dice che la cultura non ha prezzo, ma in questo momento forse non è così vero, soprattutto se il denaro, la cultura, la può salvare. A Los Angeles, Tokyo, ma anche Roma, Milano e Genova, il teatro è a caccia di benefattori. Va sempre più di moda infatti la poltrona dedicata, naturalmente dietro un compenso adeguato. Qualche centinaio di euro e, con diverse modalità, il nome dell’appassionato rimarrà sulla sedia per un po’ di tempo e contemporaneamente garantirà un briciolo di futuro alla struttura.

Al Carlo Felice di Genova, ad esempio da novembre sono disponibili targhette in ottone. L’iniziativa è stata avviata per dare ossigeno alla Fondazione, gravata da bilanci in rosso. Chi ha aderito o aderirà, per cinque anni, potrà vedere la targhetta sulle poltroncine oltre alla possibilità di godere di alcuni benefit (il contributo per l’opzione oro è di 8.800 euro mentre per la targhetta in un posto in galleria, la più economica, bastano 1.000 euro).

All’estero il Globe Theatre il nome degli appassionati potrà comparire sulle sedie pagando una cifra dai 300 dollari per la balconata ai 1.500 in platea.

Al teatro Eliseo di Roma sono a disposizione degli appassionati 700 posti, anzi, ormai 600, visto che quasi un centinaio sono state già ‘piazzate’ (costo 370 euro). Ma gli esempi potrebbero proseguire ancora.

Il Teatro di Alessandria le sedie non le ha e forse, questa iniziativa potrebbe essere utile. Chissà che il capoluogo non possa davvero aggiungere un posto in teatro, anzi, un teatro ad Alessandria.

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