8 Febbraio 2014
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Imprenditori alessandrini, strozzati dalla crisi, chiedono aiuto al sindaco
Mercoledì un gruppo di imprenditori alessandrini, piegato dalla crisi, ma determinato a non mollare ha incontrato il sindaco di Alessandria, Rita Rossa, e l’assessore alle politiche industriali e commercio Maria Enrica Barrera. Un confronto utile soprattutto per testimoniare le gravi condizioni in cui si trova l’imprenditoria storica locale. “Siamo aziende storiche alessandrine che hanno contribuito allo sviluppo economico e sociale della nostra città, ma oggi siamo arrivati ad un livello di vessazione tale da essere costretti, nostro malgrado, a esercitare tutto ciò che è in nostro possesso per preservare il futuro delle nostre aziende e dei nostri dipendenti”. Le parole sono del comitato ‘Imprenditori liberi dalla crisi’ che non ha lesinato critiche nei confronti degli “istituti di credito, le troppe e gravose imposte, la burocrazia, le inutili associazioni di categoria, sprechi e soprattutto la mancanza di lavoro senza il quale non è possibile intravedere una via di uscita dalla crisi. Quello che stiamo dichiarando, è uno stato di emergenza e come tale va trattato senza più perdite di tempo. Alcuni di noi hanno già chiuso, altri stanno per farlo e altri resistono grazie all’utilizzo di risorse proprie destinate anch’esse a finire senza adeguati interventi. Oggi rischiamo di diventare evasori incolpevoli, domani potremmo diventare evasori consapevoli usando l’arma della protesta fiscale come
strumento di legittima difesa“. Le parole sono forti così come la richiesta avanzata al sindaco di prendere una posizione, una sorta di appello che recita così: “oggi siamo venuti a chiedere al Sindaco di Alessandria da quale parte decide di schierarsi perché dobbiamo prendere atto che siamo in guerra il nostro nemico ha i carri armati e noi”solo le pietre” e allora le chiediamo se in lei oggi possiamo trovare un possibile alleato competente e appassionato per l’amore alla Sua Città oppure un avversario”.
Queste richieste di attenzione hanno trovato d’accordo il primo cittadino: “come Sindaco – ha spiegato Rita Rossa – ho il dovere di ascoltare la rabbia dei mie cittadini, figlia della disperazione di un momento storico internazionale così difficile per tutti. Non è più possibile gestire la situazione in modo ordinario, ma servono interventi straordinari che coinvolgano tutti gli attori del territorio: viviamo in uno stato di emergenza che va affrontato in modo diretto.
Mi farò portavoce di queste istanze e chiederò, pertanto, un incontro urgente al Prefetto con la partecipazione dei vertici politici delle istituzioni del territorio e dei parlamentari per discutere dei problemi e degli strumenti, ma soprattutto del coinvolgimento e del confronto con i rappresentanti degli istituti di credito che devono allentare il cappio stretto intorno al collo degli imprenditori. Sono seriamente preoccupata, perché questa crisi internazionale sta colpendo pezzi del tessuto economico cittadino, tutte aziende che, sulla carta, non sarebbero in difficoltà, ma che addirittura vantano fatturati consistenti. Tuttavia, nella pratica, risentono dell’omesso pagamento delle fatture e, quindi, viene a mancare la liquidità. Noi faremo tutto quello che possiamo, ma è giusto che anche le banche facciamo la loro parte per studiare forme di economia più sostenibile e garantire piani di rientro più a lungo termine. Da parte nostra cercheremo di aprire un tavolo comunale per approfondire le proposte fatte per lo snellimento di tutte quelle procedure burocratiche che appesantiscono i processi e dilatano i tempi ed i costi delle richieste, con l’obiettivo di creare una pubblica amministrazione meno intricata. Sono necessari interventi forti, come una sensibilizzazione dei Sindaci, ed è doveroso che i rappresentanti del Governo sul territorio facciano la loro parte dichiarando lo stato di emergenza ed aprendo un tavolo di crisi”.
Una posizione, quella di Rita Rossa, apprezzata dagli imprenditori: “prendiamo atto della disponibilità del Sindaco, cosa non affatto scontata, di farsi portavoce della nostra protesta e di accogliere alcune delle nostre proposte portate all’incontro. Ci auguriamo che il percorso da lei indicato, insieme alle altre azioni che intraprenderemo, rappresentino l’inizio dell’uscita dalla crisi”.