19 Luglio 2018
05:48
Confindustria: “Imprese solide ma clima incerto”. Timori sul dl Dignità
PROVINCIA – Dalla guerra commerciale Usa-Cina al decreto Dignità. Queste, secondo Confindustria Alessandria, alcune cause del rallentamento dell’economia del nostro paese e, di conseguenza, anche del territorio provinciale. Lo certificano alcuni numeri dell’ultima indagine congiunturale trimestrale sulle previsioni da luglio a settembre. Cifre in calo rispetto allo scorso trimestre o a un anno fa, anche se sempre col segno positivo davanti. Diminuiscono gli ordini totali, a +7 rispetto al +26 di tre mesi fa ma tiene l’export, in linea con i valori precedenti. Cala la redditività, +3, nove punti in meno rispetto alla scorsa indagine ma comunque più alta rispetto al +0.9 a livello regionale. A livello di settori tiene il metalmeccanico, con tutti gli indicatori positivi, complici anche gli incentivi sulla cosiddetta Industria 4.0, mentre la chimica e la gomma-plastica registrano una flessione: -26 la produzione della chimica rispetto al +15 dello scorso trimestre, -13 gli ordini totali e quelli export, 28 punti in meno rispetto all’ultima rilevazione.
Da sottolineare, di contro, il dato che quasi 8 aziende su 10 in provincia siano ancora propense a investire, il 79%. Alta anche la percentuale di utilizzo degli impianti, il 78%, e quella sul lavoro per più di un mese, il 79%.
“Sul decreto Dignità mi preoccupa, in particolare la riduzione della durata dei contratti a termine, che non dovrebbe essere più triennale” ha precisato il presidente di Confindustria Alessandria Maurizio Miglietta “questo sta creando apprensione negli imprenditori”. “Anche se in provincia il contratto a tempo indeterminato è ancora la forma di assunzione più utilizzata” ha precisato il direttore di Confindustria Renzo Gatti.
“Questa lieve regressione del fatturato e degli ordini era già tangibile nella scorsa indagine” ha sottolineato Maurizio Miglietta “segnalo però la diminuzione della richiesta della cassa integrazione, stabile la richiesta di personale. Rallenta il settore dei servizi all’impresa, condizionato però dalla prossima pausa di agosto. A livello locale, inoltre, preoccupa l’imminente scadenza degli ammortizzatori sociali prevista per diverse aziende del nostro territorio, impegnate in un processo di riconversione”. In generale, ha poi aggiunto il presidente Miglietta “occorre migliorare la competitività anche a livello internazionale, un’impresa non può solo basarsi sul mercato italiano. E non si può vivere solo di contributi statali, servono da stimolo ma occorre saper camminare con le proprie gambe”.