Autore Redazione
venerdì
20 Luglio 2018
18:40
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Cronaca - Alessandria - Novi Ligure

Il novese Stefano sul podio degli “Oncology Games”

Stefano, paziente del’oncologa dell’Azienda Ospedaliera di Alessandria Federica Grosso, con un tempo di 9”04, è risultato il più veloce tra gli atleti che si sono sfidati nei 60 metri allo Stadio della Farnesina di Roma
Il novese Stefano sul podio degli “Oncology Games”

NOVI LIGURE –  Stefano, novese di 35 anni, è salito sul gradino più alto del podio nella corsa 60 metri degli “Oncology Games”. In tutto 35 pazienti oncologici provenienti anche da Grecia, Polonia, Inghilterra, Bulgaria e Spagna lo scorso 24 giugno hanno dimostrato le loro capacità nella corsa, lancio del peso e nordic walking allo Stadio della Farnesina di Roma.

Stefano, in cura dall’oncologa dell’Azienda Ospedaliera di Alessandria Federica Grosso, con un tempo di 9”04, è risultato il più veloce tra gli atleti che si sono sfidati nei 60 metri e con orgoglio ha mostrato la maglia dell’Associazione A.I.G.  Un’organizzazione senza scopo di lucro nata nel 2006 per iniziativa di un gruppo di pazienti affetti da GIST, tumori stromali gastrointestinali, i loro familiari e la stessa oncologa Federica Grosso. Obiettivo degli “Oncology Games” è promuoverelo sport e dell’attività fisica, utile anche per affrontare in modo positivo malattie oncologiche, compresi anche i tumori stromali gastrointestinali.

Patologie oncologiche che si sviluppano in tutti gli organi del tratto gastrointestinale, dall’esofago fino al retto, ha spiegato Federica Grosso. “In Italia ogni anno vengono diagnosticati circa 1000 nuovi casi di GIST di cui circa 1 su 3 è già diffuso agli altri organiha aggiunto l’oncologa dell’Azienda Ospedaliera di Alessandria – Originano da un tipo particolare di cellule che funzionano da “pacemaker del tratto gastrointestinale” segnalando all’intestino quando contrarsi coordinando le contrazioni automatiche delle pareti. L’età di insorgenza è in genere compresa tra i 50 e i 70 anni anche se possono colpire anche pazienti in età pediatrica. Sono noti per essere stati i primi tumori solidi per cui è stata individuata una terapia a bersaglio molecolare, imatinib (Glivec), che blocca selettivamente una proteina responsabile della proliferazione incontrollata del tumore e che ha cambiato la storia naturale della malattia consentendo sopravvivenze a lungo termine con il mantenimento di una ottimale qualità della vita. Imatinib ha rivoluzionato il trattamento di questi rari tumori, appartenenti alla famiglia dei sarcomi dei tessuti molli”.

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