27 Febbraio 2014
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Discarica di Sezzadio: la Provincia dice no
AGGIORNAMENTO ORE 15.50: I Comitati di Base, appreso il giudizio negativo di compatibilità ambientale espresso dalla Giunta Provinciale di Alessandria verso il progetto Riccoboni per una discarica di rifiuti “non pericolosi” nell’area di Cascina Borio esprimono la loro piena soddisfazione per il provvedimento e affermano quanto segue: “Sin dall’inizio abbiamo espresso la nostra totale contrarietà ad un’opera che abbiamo sempre ritenuto dannosa per l’integrità del territorio, per il suo sviluppo, per l’ambiente e per la salute. Riteniamo pertanto che la decisione presa dalla Giunta Provinciale dimostri pienamente come le nostre perplessità fossero pienamente fondate. Non è accettabile che sia messa a repentaglio, per ragioni di mero profitto commerciale, l’integrità di una falda acquifera in grado di alimentare fino a 200.000 persone. La decisione della Provincia è il primo coronamento di una lunga lotta che ha visto protagonisti, oltre ai Comitati di Base, anche le istituzioni, in grado di compattarsi in un fronte composto da 30 sindaci in rappresentanza di altrettanti Comuni del territorio, ed i cittadini, che non hanno esitato a mobilitarsi in prima persona, arrivando addirittura ad occupare, nel dicembre scorso, la Conferenza dei Servizi. Il giudizio negativo espresso dalla Giunta conferma quanto da noi sempre sostenuto: il progetto Riccoboni non era compatibile con il nostro territorio, così come, nello stesso modo, e per le stesse ragioni a questo punto sono da considerarsi incompatibili, e dunque irricevibili, anche quelli attualmente in fase di valutazione della stessa Riccoboni Spa e della Grassano relativi al territorio di Predosa. In considerazione di questo, i Comitati si attendono che la Provincia possa prontamente esprimere parere negativo per i due progetti ancora in fase di VIA e contemporaneamente invitano le aziende proponenti a ritirarli. Circa un anno fa, lo stesso Commendator Riccoboni, nel corso di una riunione al Comune di Acqui e alla presenza, fra gli altri, del sindaco Bertero, ebbe a dire che la sua azienda non avrebbe esitato a lasciar cadere il progetto in caso di esplicita contrarietà da parte del territorio: una contrarietà che è già stata espressa più volte, in maniera esplicita, dalla popolazione, dalle istituzioni comunali, e ora anche da quelle provinciali. La Riccoboni Spa e la sua partner Grassano tengano dunque fede a questi propositi e liberino il territorio dalla loro presenza e da progetti che non rappresentano una ipotesi di progresso, ma bensì un potenziale pericolo. I Comitati di Base continueranno a vigilare, e colgono l’occasione per ribadire l’indisponibilità dell’area di Cascina Borio anche per i progetti del Cociv, dopo che nello scorso dicembre una delibera regionale ha reinserito, in barba a tutte le prescrizioni, il sito di Sezzadio nel piano-cave al servizio del Terzo Valico. L’acqua è una risorsa da tutelare: sopra la falda non deve essere portato nulla.”
NOTIZIA: E’ stata scritta la parola fine sulla lunga vicenda legata alla discarica di rifiuti a Sezzadio. Questo mercoledì mattina la giunta provinciale ha espresso giudizio negativo di compatibilità ambientale sul progetto presentato a fine 2011 dalla ditta Riccoboni. La società puntava a gestire proprio a Cascina Borio 1 milione e 700 mila metri cubi di rifiuti ritenuti non pericolosi. La pronuncia di Palazzo Ghilini è arrivata dopo molti studi e verifiche, con la convocazione di quattro Conferenze dei Servizi, l’ultima lo scorso 26 novembre dalla quale, si legge nella delibera provinciale, sono infine “emerse criticità non superate nonostante il lungo iter istruttorio che non consentono, allo stato attuale, di poter rilasciare un giudizio positivo di compatibilità ambientale”. Nelle 12 pagine della delibera provinciale viene ripercorso tutto l’iter procedurale. Un passaggio significativo per il no alla discarica era già arrivato proprio nell’ultima conferenza dei servizi di novembre, quando il comune di Sezzadio espresse il proprio dissenso affermando che l’area di Cascina Borio manteneva la funzione di cava, a solo uso estrattivo e successivamente agricolo. In basso potete scaricare la delibera completa della Provincia.
Insomma, una vittoria dei comitati di base della Valle Bormida e dei 31 sindaci dell’acquese che, uniti, avevano detto no a un progetto che avrebbe messo a rischio la falda acquifera sotto Cascina Borio, un prezioso serbatoio per 250 mila persone.
Vinta questa battaglia, però, i comitati di base non abbassano la guardia e, proprio questo venerdì, è stata convocata un assemblea pubblica a Strevi, in accordo con l’amministrazione comunale, a proposito di un altro progetto presentato sempre dalla Riccoboni spa. “250.000 tonnellate all’anno di rifiuti, anche tossici, e un impianto per il soil-washing, cioè il lavaggio di terre usate per bonificare siti inquinati, che dovrebbe essere collegato direttamente alla falda sottostante, quella che passa sotto Sezzadio e Predosa: un altro progetto per fare soldi sulla nostra acqua, l’acqua che beviamo, a costo di inquinarla” si legge nella convocazione. Già 19 Comuni hanno detto no. Appuntamento, quindi, questo venerdì sera al Palazzo Comunale di Strevi, alle 21.15.