5 Marzo 2014
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Discarica di Sezzadio: dopo il no della Provincia la replica della Riccoboni
A meno di una settimana di distanza la Riccoboni Holding ha commentato il parere negativo della Provincia di Alessandria a proposito della compatibilità ambientale del progetto di discarica a Sezzadio. Alla fine del 2011 l’azienda aveva avanzato la candidatura a gestire a Cascina Borio 1 milione e 700 mila metri cubi di rifiuti, ritenuti non pericolosi.
La Riccoboni Holding prende atto del giudizio negativo emesso dalla Provincia di Alessandria relativo alla compatibilità ambientale del progetto di discarica in località Cascina Borio, nel territorio comunale di Sezzadio, ma evidenzia come non si tratti di un giudizio negativo sul progetto di abbancamento di materiali inertizzati e non pericolosi, ma piuttosto faccia riferimento ad elementi urbanistici con particolare riferimento alla viabilità, ancorché il progetto possa prevedere l’utilizzo della tangenziale prevista dal piano regolatore e l’azienda abbia sempre dato ampie garanzie sulla disponibilità a farsi carico degli interventi che si sarebbero resi necessari.
Riteniamo doveroso sottolineare come le preoccupazioni relative alla falda e ad una sua possibile contaminazione siano state fugate dal parere tecnico dell’Arpa prima e della Provincia di Alessandria poi.
Ci spiace leggere sui giornali come un parere espresso su alcune parti che non hanno rilevanza progettuale siano diventate pretesto per attaccare le istituzioni e la stessa azienda, vale la pena ribadire e sottolineare come invece in tutti gli incontri pubblici organizzati dai comitati e dai Comuni fino ad ora si è sempre sostenuto che la Riccoboni sia considerata un’azienda sulla cui serietà nessuna ha mai potuto porre dubbi e che il progetto di discarica sia tecnicamente inappuntabile.
Teniamo a ribadire ancora una volta come la Riccoboni Holding “abbia a cuore la salvaguardia del territorio e dell’ambiente. Operiamo in questo settore da quasi cinquant’anni e lo abbiamo fatto sempre non solo nel rispetto dell’ambiente ma a protezione dello stesso. Siamo fermamente convinti che anche il progetto della discarica di Sezzadio segua questa filosofia e proprio perché crediamo alla bontà di tale progetto continueremo a chiedere ai sindaci e al territorio di venirci a visitare ed incontrare affinché possano esprimere giudizi e opinioni solo dopo averci conosciuto da vicino. Riteniamo che il progetto complessivo del recupero delle terre da bonifica, non solo non è dannoso per l’ambiente, ma al contrario consente di riciclare il 70% di materiale il che significa 70% in meno di fabbisogno di discarica, 70% in meno di nuove cave e anche un contenimento dei costi del processo di bonifica di cui anche molti comuni dell’alessandrino avrebbero necessità. La Riccoboni è disponibile ad ascoltare le critiche, ma anche e soprattutto le proposte che i vari interlocutori avranno voglia di fare, così da uscire una volta per tutte dalla logica della contrapposizione, ma nello spirito di collaborazione che abbiamo sempre mostrato in tutte le fasi di questa vicenda” afferma l’a.d. della Riccoboni Holding, Angelo Riccoboni.
Riccoboni Holding avrà 60 giorni di tempo per fare ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale del Piemonte. Contattata da Radio Gold News, per il momento, l’azienda ha preferito non svelare le proprie intenzioni.