Autore Redazione
sabato
8 Marzo 2014
00:00
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Cronaca - Casale Monferrato

Una pagina facebook per salvare il campo scuola e presto una raccolta firme

Una pagina facebook per salvare il campo scuola e presto una raccolta firme

Un filo rosso questo sabato ha collegato piazza Mazzini, cuore del centro storico di Casale Monferrato, con il luogo dove un tempo sorgeva l’ex stabilimento Eternit.

È in questo modo che le associazioni Afeva, Albero di Valentina, Senape e Voci della Memoria hanno deciso di celebrare l’8 marzo, affiancando alla festa della donna il ricordo delle tante vittime dell’amianto con la manifestazione “Il diritto di essere Noi”.

Alle 15,30 una lunga catena umana si è distesa da piazza Mazzini, tagliando in due la città: il fiume di persone ha prima percorso via Saffi, per poi sfociare in piazza Castello e proseguire lungo via XX Settembre. Tutti uniti da quel tenue filo rosso, simbolo di un desiderio di speranza che non può essere spezzato.

La manifestazione si è poi conclusa all’area dell’ex Eternit, proprio di fronte al cantiere che dovrebbe portare un giorno alla nascita del parco Eternot. Qui i partecipanti, accompagnati dalle note di un violino, si sono raccolti per ascoltare una poesia per chiedere la costruzione della Collina delle Donne, un componimento carico di dolore ma allo stesso tempo della voglia di costruire un domani migliore: «Sorgerà una collina nuova, là vicino al fiume – ha recitato Daniela Degiovanni, oncologa responsabile dell’Hospice di Casale Monferrato – dove i bambini giocheranno e i vecchi sosteranno a ricordare. La Collina delle Donne la chiamerei: delle operaie che non ci sono più, di quelle che non dimenticano, delle madri, delle mogli, delle figlie e delle sorelle, di tutte le compagne di vita, che con cuore straziato e mano ferma, mai hanno cessato di lanciare nel silenzio l’urlo di dolore che non finisce».

Un messaggio che trasmette chiaramente la determinazione di un’intera comunità di continuare a lottare per vincere la guerra contro l’amianto senza dimenticare chi non c’è più, come ha anche ribadito ai microfoni di Radio Radio Gold News Romana Blasotti, presidentessa dell’Afeva: «Sono 35 anni che ci impegniamo per mettere la parola fine a questa tragica storia e vorrei lanciare a chi di dovere un messaggio: i casalesi hanno il diritto di avere un posto dove poter ricordare i loro tanti morti. Le donne di Casale continueranno a lottare con tutte loro stesse per riuscirci».

Un lungo filo rosso per chiedere la Collina delle DonneUn lungo filo rosso per chiedere la Collina delle DonneUn lungo filo rosso per chiedere la Collina delle DonneUn lungo filo rosso per chiedere la Collina delle DonneUn lungo filo rosso per chiedere la Collina delle DonneUn lungo filo rosso per chiedere la Collina delle DonneUn lungo filo rosso per chiedere la Collina delle DonneUn lungo filo rosso per chiedere la Collina delle Donne

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