Autore Redazione
sabato
15 Marzo 2014
00:00
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Cronaca - Alessandria

Export in calo in provincia. Il saldo della bilancia commerciale ancora positivo per 2,3 miliardi

Export in calo in provincia. Il saldo della bilancia commerciale ancora positivo per 2,3 miliardi

Export in calo nel 2013 per la provincia di Alessandria. In base ai dati diffusi dalla Camera di Commercio, il valore delle esportazioni alessandrine ha raggiunto i 5,2 miliardi di euro, registrando un – 4% rispetto al dato 2012. Un segno meno in controtendenza rispetto alla media regionale (+3,8%) ma in linea con il trend nazionale (-0,1%).

Nonostante il calo, il saldo della bilancia commerciale estero è risultato positivo per 2,3 miliardi di euro, e rispetto al 2011 l’export ha segnato una crescita dell’8%.

La provincia esporta principalmente “gioielleria e pietre preziose”, “metalli di base preziosi e altri metalli”, “macchinari” (questi tre comparti compongono quasi il 50% dell’export).
Svizzera, Germania e Francia restano i principali mercati (insieme accolgono il 50% dell’export provinciale), ma in calo. Ottime performance su Brasile e Cina, ma questi due paesi insieme compongono solo il 3% dell’export provinciale.

Nel dettaglio, le esportazioni alessandrine sono composte per il 99% dai prodotti delle attività manifatturiere (un ammontare di € 5.126.826.605 su € 5.191.750.354 di esportazione totale). Il calo registrato è da ascriversi per il 92% alla diminuzione delle esportazioni del comparto manifatturiero, che registra -3,8% sul 2012, pari a meno 200 milioni di euro. In particolare, è di rilievo la consistente diminuzione di export del gruppo “metalli di base preziosi e altri metalli non ferrosi” (-34%), che è la seconda componente export per importanza.
Le esportazioni del comparto manifatturiero sono suddivise equamente fra paesi UE ed extra UE.
Nei Paesi UE-28 (50,1% del totale export manifatturiero), Germania e Francia sono le principali destinazioni dei nostri prodotti. Un quarto delle esportazioni provinciali finisce in Germania e Francia. Nonostante questo, i due paesi registrano un calo rispettivamente del -5,5% e del -4%. In Germania esportiamo principalmente prodotti della siderurgia (in calo), prodotti chimici di base (in aumento), bevande (stabile), articoli in materie plastiche (in calo), metalli di base preziosi e altri metalli non ferrosi (in calo). In Francia esportiamo soprattutto “gioielleria, bigiotteria e articoli connessi; pietre preziose lavorate” (in aumento), articoli in materie plastiche (in calo), prodotti della siderurgia (una quota di rilievo nel 2011 ma in costante decremento), metalli di base preziosi e altri metalli non ferrosi (in calo).

In generale, l’export alessandrino verso i paesi UE registra un calo diffuso, con una punta di -38,3% verso l’Austria. Il calo verso l’Austria è dovuto al crollo dell’export di metalli di base preziosi e altri metalli non ferrosi, passato da un valore di oltre 30 milioni di euro a 3 milioni di euro, e al dimezzamento dell’export dei prodotti della siderurgia. Buona perfomance verso i Paesi Bassi, con +14,9%, dovuto al consistente aumento di export di “altri prodotti chimici”, e all’aumento dell’export di articoli in gomma, articoli in materie plastiche, prodotti della siderurgia, “articoli di coltelleria, utensili e oggetti di ferramenta”, “tubi, condotti, profilati, cavi”. In generale, l’export verso i paesi UE è in calo: -5,4%.

Nei paesi extra-UE-28 (49,9% del totale export manifatturiero), la Svizzera è lo sbocco principale delle esportazioni extra-UE; accoglie un quarto del totale del-le esportazioni provinciali, ma registra -13,7%. Parte preponderante dell’export verso la Svizzera è composta da “gioielleria, bigiotteria e articoli con-nessi; pietre preziose lavorate” (in aumento) e “metalli di base preziosi e altri metalli non ferrosi” (in calo). Mentre il primo gruppo registra un aumento dell’export rispetto allo scorso anno, pari a +15%, è al secondo gruppo che è attribuibile il calo generale dell’export verso la Svizzera, con un -36%.
Calo per Giappone (-9,7%), Turchia (-8,8%), Hong Kong (-7,2%):
– Giappone: l’export è per buona parte composto da prodotti chimici di base, ed è qui che è avvenuto il calo;
– Turchia: calo generalizzato;
– Hong Kong: giù l’export di “metalli di base preziosi e altri metalli non ferrosi” (-77%).
Ottima performance su Brasile, con +124,8%, e Cina (+15,1%):
– Brasile: impennata (da 1 milione e ottocentomila euro a 35 milioni di euro) dell’export di “altre macchine di impiego generale”, vale a dire forni, fornaci, sistemi di riscaldamento, macchine di movimentazione e sollevamento, macchine per ufficio, attrezzature di uso non domestico per la refrigerazione, bilance;
– Cina: crescita dell’export di “gioielleria, bigiotteria e articoli connessi; pietre preziose lavorate” (da 1 milione e duecentomila euro a 4 milioni e mezzo di euro), raddoppio dei prodotti chimici di base (da 10 a 16 milioni di euro), impennata di “strumenti e apparecchi di misurazione, prova e navigazione; orologi” (da 100mila euro a 9 milioni di euro).
In generale, l’export verso i paesi extra UE è in calo: -2,1%.

Per gli altri comparti, che incidono per l’1% sul totale export, l’analisi evidenzia dati positivi per l’export dei prodotti dell’estrazione di minerali da cave e miniere (+11,8%) e dei prodotti delle attività dei servizi di informazione e comunicazione (+28,6%). Salto enorme per i prodotti delle attività professionali, scientifiche e tecniche, ma di entità veramente modesta come peso sul totale export, e ascesa alle stelle per i prodotti delle attività artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento, in merito al quale occorrerà prestare attenzione agli sviluppi futuri.

Dati negativi, invece, per l’export dei prodotti delle attività di trattamento dei rifiuti e di risanamento (-30,2%) e dei prodotti dell’agricoltura, della silvicoltura e della pesca (-16,5%).

L’andamento del nostro export in corso d’anno lasciava presagire un bilancio non proprio positivo”, ha commentato Gian Paolo Coscia, Presidente della Camera di Commercio di Alessandria. “Siamo passati da un +9% nel primo trimestre dell’anno a un calo nel secondo e terzo trimestre, con un bilancio finale che ci pone nel solco della lieve negatività nazionale. Credo sia presto per tirare le somme: d’altra parte abbiamo chiuso un 2012 qualificandoci fra le prime province esportatrici d’Italia, e rispetto al 2011 cresciamo dell’8%. I prossimi mesi ci faranno capire meglio la natura della performance export del 2013”.

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