18 Agosto 2018
10:32
Ponti e strade dopo Genova: emergenza risorse, altro che piano Marshall
PROVINCIA ALESSANDRIA – Adesso passare sopra o sotto i ponti fa paura. Quanto accaduto a Genova tocca da vicino la provincia collegata al capoluogo ligure con la A7, arteria che adesso diviene cruciale sul fronte trasporti. Nell’Alessandrino ci sono circa 300 ponti di oltre sei metri di altezza e una quindicina di viadotti importanti. A questi si aggiungono strutture più piccole che devono essere comunque monitorate.
Il numero spiega da solo la portata dei controlli e degli interventi necessari per garantire la sicurezza dei cittadini, a fronte però, spiega il presidente della Provincia, Gianfranco Baldi, di risorse sempre più esigue, paurosamente più esigue. “Le Province sanno quello che andrebbe fatto ma ci vogliono le necessarie coperture finanziarie e il problema è che è sempre quello alla fine della catena a trovarsi la patata bollente in mano. A oggi la Provincia di Alessandria ha un milione e 350 mila euro per affrontare la gestione ordinaria e straordinaria delle strade. Il prossimo anno saranno qualcosa in più ma comunque non sufficiente a coprire 2.400 km di strade“. Per capire la gravità della situazione basta fare una differenza “le Province in condizioni normali avevano a disposizione 10 milioni di euro all’anno per le strade e in più potevano fare dei mutui per opere importanti. Oggi non possono farne e in più i soldi sono diminuiti in maniera drastica da 6-7 anni, accelerando la situazione di emergenza”. “La soluzione è solo una: è necessario avere fondi. Le Province si sono sempre distinte per strutture efficienti sul fronte stradale e competenze importanti, però se i fondi non ci sono è impossibile anche parlare di ‘piani Marshall’ come si sente dire oggi. Questa situazione va presa in mano seriamente. Noi abbiamo ridotto la portata su ponti con alcune criticità ma poi per fare le opere occorrono finanziamenti.”
In pratica l’ente ha a disposizione 562 euro a km, ma “basta un intervento importante su un viadotto per bruciare 500-600 mila euro“. In provincia dunque in questi giorni si stanno tenendo delle riunioni per “individuare gli interventi più urgenti e capire come cambierà il traffico a fronte di quanto successo a Genova. Faremo un resoconto delle operazioni più importanti e chiederemo che ci vengano date risorse“. Il problema è legato anche alla A7, divenuta fondamentale per i collegamenti con la Liguria, “una autostrada già molto vecchia dal punto di vista concettuale e quando nevicherà avremo bisogno di fondi per gestire il sale e gli spazzaneve in maniera veramente efficiente perché oggi non ci sono più alternative rispetto a prima“. E occorre anche fare in fretta. (Nella foto l’importante intervento sulla provinciale 30 ad Acqui di alcuni mesi fa).
Preoccupato per le infrastrutture e i collegamenti tra la provincia e la Liguria anche il capogruppo del Pd in Regione Piemonte, Domenico Ravetti, invoca una azione della Regione. In particolare secondo Ravetti “è fondamentale un confronto operativo con Anas, Trenitalia, società di gestione dei tratti autostradali, Provincia di Alessandria, principali Comuni centri zona ed eventuali altri soggetti interessati.” Ravetti invoca una azione della Regione Piemonte in questo senso, in coordinamento con la Regione Liguria. “Tale confronto dovrebbe essere convocato dalla Regione Piemonte, in coordinamento con la Regione Liguria, con l’obiettivo di affrontare i problemi e le conseguenze che la tragedia di Genova determinerà sul traffico e sullo spostamento delle merci e delle persone nei prossimi mesi nei collegamenti tra Piemonte e Liguria.”