Autore Redazione
giovedì
20 Marzo 2014
00:00
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Cronaca - Alessandria

‘Continuiamo a non fare squadra’. Un ‘imprenditore che resiste’ riflette sulla crisi alessandrina

‘Continuiamo a non fare squadra’. Un ‘imprenditore che resiste’ riflette sulla crisi alessandrina

Nella sua semplicità la considerazione è disarmante e probabilmente molto vera: “siamo ancora troppo disuniti“. Rudi Bargioni, medico dentista che ha ricevuto il premio ‘Imprenditori che resistono’ istituito dall’Unione Artigiani e consegnato mercoledì sera, nel suo intervento a Radio Gold News ha spiegato che proprio questo difetto, tutto italiano e molto alessandrino, rende più complicata ogni soluzione alla crisi attuale. “Ho la sensazione che noi sbagliamo drammaticamente una cosa – ha raccontato Bargioni – continuiamo a non fare squadra. Vedo che ci sono sempre più persone che si arrabbiano con il prossimo anche per cose futili. C’è una rabbia che si esprime in modo eccessivamente aggressivo mentre occorrerebbe fare squadra come città. Mi rendo conto che il discorso è banale, ma penso sia un dato di fatto. Noi siamo sempre parcellizati, aggressivi, l’uno contro l’altro. Dovremmo mettere da parte questo aspetto per tornare ad alzare la testa. Alessandria si tira fuori se gli alessandrini riescono a pensare come un corpo unico, intendendo per alessandirni tutti coloro che vivono in questa città.”
Rudi Bargioni d’altra parte è un imprenditore che resiste e alla fine di questa crisi deve credere dopo quasi 30 anni di attività. “Io ho vissuto a lungo a Milano e ho iniziato là a fare questo lavoro. Poi sono tornato ad Alessandria e il ritorno è stato tutto sommato un vantaggio e un piacere, non solo dal punto di vista professionale, ma anche dal punto di vista dei rapporti visto che svolgo un lavoro fondato in parte sull’empatia. Il fatto di vivere nella mia città in cui ho fatto tutte le scuole e in cui consocono molte persone è stato un grande vantaggio sotto molti punti vista.”
Bargioni è tornato ad Alessandria negli anni ’90 e da allora Alessandria è molto cambiata: “il mio è un osservatorio privilegiato con persone di tutte le estrazioni sociali. Da 3-4 anni è innegabile una contrazione del lavoro ma forse ancora di più una contrazione del denaro. Nel mio lavoro sta diventando sempre più importante l’aspetto psicologico anche perché credo che un buon medico debba ascoltare il paziente e ascoltando mi rendo conto che i problemi economici e la difficoltà nel tirare avanti la carretta sono sempre più forti. Sento tante persone drammaticamente in difficoltà.”
Proprio per questo la compattezza e la coesione di una società dovrebbe essere ancora più forte ora, come dice un ‘imprenditore che resiste’.

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