23 Agosto 2018
05:47
Ad Acqui depuratore all’avanguardia per acque reflue: stop cattivi odori
ACQUI – Un impianto con tecnologie avanzate per servire il fabbisogno di 45 mila abitanti al giorno. È stato inaugurato ad Acqui il nuovo depuratore di Amag Reti Idriche, in Regione Fontanelle, attivo per il trattamento delle acque reflue, da 600 a 1500 metri cubi ogni ora. La struttura lavora a cicli alternati per abbattere l’azoto, con un risparmio di energia e un minore impatto ambientale. Più di 2 milioni di euro l’investimento complessivo.
Iniziati nel 2014, a maggio del 2017 i lavori di ammodernamento avevano subito un forte rallentamento a causa del furto di 200 metri di cavi di rame. Oltre agli abitanti di Acqui il depuratore serve anche quelli di Visone, Terzo, Melazzo e, nel prossimo futuro, anche Alice Bel Colle.
L’inaugurazione è avvenuta mercoledì mattina, alla presenza del sindaco di Acqui Lorenzo Lucchini, dell’assessore all’Ambiente Maurizio Giannetto, del Dirigente della Direzione Ambiente della Provincia di Alessandria Claudio Coffano e del direttore dell’Ato6 Adriano Simoni.
“Oggi siamo qui – commenta il sindaco di Acqui Terme, Lorenzo Lucchini – per vedere come procedono i lavori di potenziamento del depuratore che consentirà ad Acqui Terme di avere le carte in regola per innalzare la qualità delle proprie acque. Questo impianto, completamente tecnologico e moderno, garantirà un’alta resa depurativa e qualificherà le acque del nostro territorio come eccellenti.”
“Un’opera – continua il sindaco della città termale – che non nasce dall’oggi al domani. È frutto di un profuso impegno di molte persone, e sono felice di poterle ringraziare pubblicamente. Molto spesso ci si riduce a occasioni formali come un’inaugurazione o un sopralluogo per essere riconoscenti, ma è importante ricordare che queste persone garantiscono servizi essenziali per la nostra comunità. Quello della depurazione è un settore cruciale, essenziale e strategico, perché dal buon funzionamento della depurazione dipende la qualità dell’acqua che restituiamo all’ambiente dopo averla utilizzata e un ambiente sano garantisce il miglioramento della qualità della nostra vita. Per Acqui Terme rappresenta un importante investimento rivolto al futuro”.
A illustrare i dati Mauro Bressan, Amministratore Unico di Amag Reti Idriche, la società che gestisce il Servizio Idrico Integrato in una vasta area tra l’Alessandrino, l’Acquese, la Valle Bormida e la Langa Astigiana.
“Più di 2 milioni di euro, in parte messi a disposizione dalla Regione Piemonte, sono stati investiti per rinnovare questo impianto. L’impianto è progettato per trattare da 600 mc/ora fino ad oltre 1.500 mc/ora, garantendo sempre i trattamenti primari, quali la grigliatura grossolana, la grigliatura fine e la sedimentazione della sabbia, anche in caso di forti piogge”.
In termini tecnici, sono stati realizzati:
– un nuovo sollevamento iniziale delle acque reflue con trattamenti primari potenziati (grigliatura grossolana e fine e dissabbiatura)
– un capannone insonorizzato per i compressori dell’aria utile ad azzerare le emissioni acustiche
– l’adeguamento delle tre vasche per i trattamenti ossidativi
– una nuova vasca per il trattamento dei fanghi
– una nuova vasca di sedimentazione
– l’ampliamento del comparto di disinfezione finale
Il nuovo impianto dispone di tecnologie all’avanguardia che riducono l’impatto ambientale e i consumi energetici e consentono di sopperire al fabbisogno di depurazione delle acque reflue per i prossimi decenni. “Per chi vive nella zona, il nuovo impianto garantisce un notevole miglioramento ambientale perché abbatte le emissioni odorigene e acustiche, in passato oggetto di proteste da parte dei residenti” commenta l’ing. Bressan.
“L’impianto è attualmente in fase di avviamento e gestione provvisoria – continua l’amministratore unico di AMAG Reti Idriche – Significa che il ciclo biologico del processo di depurazione è attivo e nei prossimi sei mesi saranno completate le opere accessorie ed eseguiti i collaudi per arrivare al funzionamento a pieno regime entro fine anno“.
Le nuove linee di depurazione utilizzano la metodologia a ‘cicli alternati’ per rimuovere l’azoto, grazie alla quale le fasi di nitrificazione e denitrificazione dei fanghi sono condotte nella stessa vasca, mentre in passato ogni processo utilizzava una vasca dedicata. I cicli alternati consentono un notevole risparmio di energia e di spazio e una diminuzione dei fanghi in uscita.
Grazie a questo intervento, vengono rispettati tutti i parametri previsti dalla normativa – inclusi quelli particolarmente stringenti dell’abbattimento dell’azoto e fosforo – prima che le acque reflue, ormai depurate, vengano reimmesse nel fiume Bormida.
“Il Gruppo AMAG e le sue società gestiscono il capitale naturale, cioè risorse chiave come l’ambiente, l’energia, l’acqua – conclude l’ing. Bressan – Siamo costantemente impegnati in un processo di innovazione, finalizzato alla sostenibilità ambientale e all’efficientamento energetico, come dimostra questo progetto”.