Manifestazione No Tav: prime vere tensioni anche nelle valli alessandrine [VIDEO E FOTO]

Fino a questo sabato le manifestazioni No Tav in provincia si erano svolte senza alcuna tensione. Al sesto appuntamento però, anche nell’alessandrino, qualcosa sembra essere cambiato e per la prima volta si sono consumati lunghi minuti di tensione. Il corteo ad Arquata si è mosso alle 15 dalla stazione. Sono state circa 700 le persone che hanno deciso di prendere parte alla manifestazione di sabato. Tra loro molti giovani con indosso le classiche magliette contro un’opera definita dannosa e inutile e come cornice le consuete bandiere. A guidare il serpentone di persone il solito furgone che, per tutto il tragitto, ha inondato le vie di musica chiassosa, fino a quando ha raggiunto il campo davanti al cantiere in località Radimero. Qui l’aria festosa ha cominciato a cambiare. La musica ha cessato di rimbombare, il furgone ha guadagnato il centro di un prato verde e i manifestanti hanno iniziato a radunarsi lungo le recinzioni. Dal megafono gli organizzatori della manifestazione hanno invitato le forze dell’ordine, in tenuta antisommossa, ad allontanarsi spiegando come la loro presenza fosse “inutile”. “La nostra – ha urlato Claudio Sanita – è una manifestazione pacifica e vogliamo riprenderci i terreni e la nostra dignità”. Diverse persone hanno raggiunto le reti che delimitano il cantiere e con flessibili e cesoie hanno iniziato a tagliare. Le recinzioni sono venute giù come foglie ma è sul fianco dell’area che si sono sviluppate le tensioni, scaturite in minuti di grande concitazione. Alcuni manifestanti hanno fronteggiato una ventina di carabinieri in tenuta antisommossa, a protezione di un’area ritenuta pericolosa perchè sopraelevata rispetto al cantiere, di un paio di metri più giù. Alcuni esponenti No tav hanno cominciato a premere con forza ed è in quel momento che gli animi si sono accesi. Le forze dell’ordine hanno sbarrato la strada ai manifestanti ed esploso alcuni lacrimogeni, respingendo anche con i manganelli una ventina di esponenti No Tav. Questi hanno replicato lanciando bottigliette e alcuni rami. La situazione è tuttavia rientrata dopo lunghi minuti e u bilancio di alcuni contusi sia tra i manifestanti (tra loro anche un uomo di 68 anni) che tra le forze dell’ordine.

Alla fine comunque i No Tav hanno riguadagnato il prato mentre polizia e carabinieri hanno osservato a distanza la prosecuzione della manifestazione, proseguita con la musica.

Al termine della manifestazione Claudio Sanita ha spiegato: “le forze dell’ordine ci hanno impedito di andare avanti anche se noi avevamo intenzioni pacifiche e infatti stavamo procedendo con le mani alzate.vHanno lanciato dei lacrimogeni. Hanno usato i manganelli. Ma siamo ancora qui e continueremo a protestare. Noi come sempre siamo pacifici, a volto scoperto e a braccia alzate. Noi ci mettiamo la faccia. E anche quando chiedevamo di passare eravamo a volto scoperto, abbiamo chiesto più volte alle forze di polizia di farsi da parte quindi per noi non cambia nulla. Nonostante i cantieri siamo ancora migliaia. Che si sappia quindi che se vogliono andare avanti con quest’opera inutile devono mettere centinaia di poliziotti in tenuta antisommossa perché noi siamo tanti e non ci arrendiamo”.

I manifestanti quindi non intendono mollare di una virgola e l’ulteriore prova arriverà dalla prossima manifestazione organizzata a Pozzolo la prossima domenica. Dopo quanto successo sabato si potrà capire se davvero i toni si sono alzati e come la popolazione locale avrà digerito le prime vere tensioni nell’alessandrino.