Autore Redazione
giovedì
17 Aprile 2014
00:00
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Cronaca - Alessandria

La Fraschetta non ne può più. Ieri acceso confronto sulla situazione ambientale

La Fraschetta non ne può più. Ieri acceso confronto sulla situazione ambientale

La sala della circoscrizione Fraschetta mercoledì era gremita. Il sindaco di Alessandria, Rita Rossa, doveva spiegare ai cittadini i progetti ambientali su una delle aree più martoriate della cittá. Nell’angusta sala della circoscrizione, satura di una tensione palpabile, un centinaio di persone ha atteso il primo cittadino e poi ha ascoltato in silenzio, per mezz’ora, l’arringa del primo cittadino. Il sindaco ha illustrato l’atto di indirizzo per recuperare la Fraschetta, valorizzarla e percorrere un progetto condiviso di recupero ambientale. Le spiegazioni hanno mangiato minuti e così sono iniziati i mugugni delle persone presenti in sala, sfociati in mormorii all’annuncio di un possibile nuovo ponte sulla Bormida (uno dei tanti punti di un atto di indirizzo approvato dalla giunta ndr). E’ stata la scintilla che ha innescato le esplosioni di proteste dei cittadini, stufi di ascoltare “parole, parole” e intenzionati ad avere risposte certe sulle condizioni di Spinetta, a cominciare dalla destinazione della tanto osteggiatia cava della frazione alessandrina. E’ stato a questo punto che la discussione si è infiammata rivelando il sempre più arduo rapporto tra politica e comunità.
Sì perché i cittadini vivono con crescente sospetto l’operato della politica. Per questo anche mercoledì sera le spiegazioni del sindaco sulla questione cava si sono scontrate, almeno inizialmente, con la profonda diffidenza degli abitanti: “è umiliante il fatto che a interessarci delle nostre cose siano in primo luogo i cittadini quando gli amministratori dovrebbero perseguire i nostri interessi – ha sbottato un cittadino. Se non avessimo raccolto le firme (2.500 contro la cava ndr) voi sareste intervenuti?” Un principio cavalcato anche da un furibondo Angelo Malerba del Movimento 5 stelle: “se non fosse intervenuta la minoranza, con il prezioso supporto dei cittadini tutto sarebbe andato avanti come era stato previsto all’inizio“. E in effetti i cittadini della Fraschetta hanno digrignato i denti ieri sera, esasperati da anni di problemi e di soluzioni adottate parzialmente o addirittura mai messe in atto. Anche per questo le garanzie del sindaco hanno faticato prima di guadagnare la considazione della platea. Rossa ha spiegato che la discarica non si fará più poichè “ormai è un discorso chiuso. Il terreno è agricolo e il fatto che rimarrà tale é una cosa incontrovertibile – ha spiegato. Non siamo venuti a raccontarla. La discarica non si farà“.
Ne è seguito un confronto sanguigno e crudo che ha denunciato l’esasperazione dei cittadini e, in parte, ha anche rispecchiato le tensioni che si consumano in Italia tra cittadini e politica. Qualcuno ha esploso nei confronti del sindaco e dell’assessore Claudio Lombardi, l’invito ad andare a “fare la discarica a Napoli“. Altri, come Tino Balduzzi, hanno sciorinato i rischi della presenza di una cava a Spinetta “perchè dove c’è un grosso movimento terra c’è il rischio che chi abbia dei rifiuti pericolosi da smlatire illegalmente li vada a mettere lì. Se quei rifiuti si vanno a mettere con i camion del terzo valico è un conto, ma se c’è una discarica in quel posto si può arrivare con qualunque camion e quindi carichi di qualunque cosa“. Una questione che ha portato a galla la richiesta di maggiori controlli sull’area con la netta risposta del sindaco Rossa: “non mi spaventa che i cittadini contollino, non mi spaventa che un comitato controlli – ha replicato con veemenza il primo cittadino. Io sono contenta che anche i cittadini partecipino in questa assunzione di responsabilità visto che, e questa è la cosa che più mi fa incazzare, prima, quando c’erano i soldi non è stato fatto quello che si doveva e proprio in quella occasione era necessario controllare“. I cittadini però “si affidano alle persone che eleggono – ha replicato qualcuno – sono loro che devono fare. I cittadini si muovono quando la politica non lo fa”.
Un confronto netto e verbalmente violento in alcuni tratti, con il sindaco determinato a giustificare l’operato e le intenzioni future di recupero e tutela della Fraschetta pur riconoscendo di “essere stati troppo nel Palazzo in questi due anni, ma l’abbiamo fatto per mettere a posto i conti“. Mentre ‘strangolava’ il microfono, animata dalla verve oratoria, Rita Rossa ha ammesso alcuni errori nell’approccio sulla questione cava, garantendo però la “massima trasparenza“. “Ogni controllo e ogni confronto non mi spaventa – ha ripetuto più volte fino a squassare la voce”. Il primo cittadino ha rimarcato l’importanza della Fraschetta, sottolineando l’esigenza di conciliare la tutela dell’ambiente con quella dei posti di lavoro. In questo incalzata dal consigliere Malerba. Quest’ultimo ha invitato l’amministrazione a non “dire sempre: ‘lavoro o ambiente’. Le due cose – ha spiegato – viaggiano sempre insieme. Quando non c’è rispetto dell’ambiente le aziende rischiano di chiudere“. Malerba ha poi esortato la maggioranza a riflettere ancora sull’operazione collegata alla questione “cava e discarica perché, mi sembra, quei terreni sono stati acquistati con soldi di tutti noi”.
In mezzo a queste scintille, ed è la dimostrazione della complessità della vicenda, anche un litigio tra abitanti di Castelceriolo e Spinetta sugli odori e sull’inquinamento, dissidio definito da qualcuno una “guerra tra poveri”. Senza farsi mancare anche le richieste di abbassamento di un punto dell’Imu, avanzata da qualcuno, a risarcimento delle condizioni ambientali patite. Per fortuna però in molti hanno sottolineato l’importanza della salute. I cittadini hanno chiesto maggiori controlli, più efficaci e puntuali, una accurata comunicazione dei dati sulla qualità dell’aria e la effettiva realizzazione degli interventi sul rio Lovassina.
L’amministrazione ha così spiegato alcuni interventi in programma. Lombardi ha annunciato l’installazione di una nuova centralina nel “punto di maggior ricaduta – ha spiegato l’assessore Claudio Lombardida realizzare prima possibile e con i controlli che verranno operati dall’Arpa”.
Alla fine Pier Pierluigi Cavalchini di Pro Natura ha riassunto alcuni aspetti dell’assemblea pubblica e ha sottolineato come il Comune abbia “fatto anche un po’ di autocritica. Ha raccolto le istanze dei cittadini e, tra i tanti aspetti, una delle cose importanti è che la trasformazione da cava a discrica non ci sarà. Qui sono iniziate delle domande e sono arrivate alcune risposte su questioni fondamentali – ha continuato. Finalmente si sa quello che deve fare uno e come si dovrà recuperare la situazione. E’ stato segnato un confine e questa è un’occasione importante. Ora sta all’amministrazione seguire questo percorso“.
Già, probabilmente il confronto di mercoledì non ha dissolto la diffidenza dei cittadini, ma quest’arma, in mano alla comunità, è anche un’occasione per chi deve restituire sicurezza e serenità alla Fraschetta. L’amministrazione sa che deve fare bene e fare davvero e in questa sfida conta il lavoro serio di tutti: cittadini, maggioranza e minoranza.

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