23 Aprile 2014
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Casale non cede di un passo: è pronta alla giornata mondiale delle vittime dell’amianto
Casale Monferrato è pronta ad affrontare la giornata mondiale delle vittime dell’amianto (28 aprile). Il tempo passa e nella città monferrina e in altre città d’Italia, infatti, si continua a morire. Nel nostro Paese i decessi per patologie amianto-correlate sono circa 3.000 all’anno. Di queste i mesoteliomi (tumore dell’amianto) hanno raggiunto i 1.500 annui, a Casale Monferrato i 50. Il dramma è che il picco è previsto nel 2020.
Il coraggio dei cittadini casalesi ha però permesso di “ottenere importanti obiettivi per la Giustizia – Ricerca – Bonifica, mentre il Piano Governativo sull’amianto dello scorso anno deve essere ancora sbloccato dal Governo”. Tuttavia, mentre il 28 aprile si avvicina, nei giorni scorsi uno dei signori dell’amianto, Stephan Schmidheiny, ha rilasciato una intervista pubblicata dal giornale elvetico “NZZ am Sonntag”. Nell’articolo il magnate svizzero continua a difendere il suo operato, nonostante l’esito del processo Eternit. “Il giudice mi ha paragonato a Hitler – ha dichiarato – e il mio agire alla soluzione finale della questione ebraica. In quel momento ho capito di non poter far nulla con questo sistema – ha sostenuto Schmidheiny”. Per lo svizzero “quel che ho fatto all’epoca è sempre ancora il meglio che potessi fare quale imprenditore”, ossia “uscire al più presto dalla lavorazione dell’amianto nonostante una grande insicurezza”. “È molto facile dire oggi – ha aggiunto – che già si sapeva allora, all’inizio degli anni Settanta, di tutti i rischi per la sicurezza. Non se ne sapeva proprio nulla”. Nonostante l’argomento sia stato abbondantemente trattato nei processi per Schmidheiny l’argomento amianto era ancora controverso e “ciò nonostante – ha continuato lo svizzero – ho deciso e attuato l’uscita, molto prima che la lavorazione dell’amianto fosse vietata”.
Il magnate svizzero, lo ricordiamo, è stato condannato a 18 anni di reclusione per disastro doloso, imputato a Torino nel processo Eternit. In primo grado era stato condannato a 16 anni. La Corte d’Appello di Torino ha ritenuto il miliardario svizzero responsabile di disastro anche per gli stabilimenti Eternit di Bagnoli e Rubiera.
Casale intanto va avanti con coraggio e determinazione e non intende spegnere le luci su una battaglia iniziata anni fa e condotta con invincibile caparbietà. Anche quest’anno, quindi, la città è pronta a ricordare che di amianto si continua a morire.
Ecco il calendario dei prossimi giorni:
– 28 Aprile al Castello di Casale Monferrato, ore 17.00, la rete “Scuole Insieme” organizza: inaugurazione della “Mostra dei lavori sull’amianto e altro” eseguiti da tutte le scuole del territorio.
– 29 Aprile al Teatro Municipale di Casale Monferrato l'”Associazione Teatrale Nuovo Palcoscenico” con il “Casale Coro” presenta: “Impero di Polvere”, il più grande processo. Introduzione al tema a cura della dott.ssa Rosalba Altopiedi – Università di Torino – Consulente Processo Eternit. Alle 10.00 evento riservato alle scuole; alle 21.00 evento aperto a tutti (7 euro).
– 7 Maggio al Salone Tartara di Casale Monferrato, alle 21.00, Serata di musica e filmati, lotta e solidarietà contro l’amianto per giustizia, ricerca, bonifica. “Nessun Dorma 2.0” con Paolo Bonfanti e Giubbonsky con le loro Band.
Il testo dell’opera teatrale “Impero di polvere” è tratto dagli atti del Processo Eternit. Sul palco, fra gli attori ed i coristi ci sono anche famigliari delle vittime. La sensibilità e l’impegno sul tema della lotta all’amianto vede quindi protagonisti anche il mondo della scuola, dello spettacolo, della musica e della cultura. Questi straordinari contributi danno una particolare forza e qualità a questa battaglia di civiltà.