30 Aprile 2014
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I settori eccellenti del manifatturiero restituiscono ottimismo
Finalmente segnali di ripartenza nei settori eccellenti dell’industria alessandrina. E’ questo il risultato dell’indagine di Confindustria, compiuta su un campione di 110 aziende. Dal consueto studio emergono previsioni incoraggianti per il settore della meccanica, chimica, gomma, plastica e alimentare nel trimestre aprile-giugno. In tutti questi ambiti l’indice dell’occupazione è in netta controtendenza rispetto ai mesi antecedenti. Nel complesso, come sempre, spicca l’export con un +8 rispetto al +7 dei tre mesi prima. Ancora negativi invece gli indici per occupazione, produzione, ordini totali e redditività.
“Questi dati lasciano intravedere la rimessa in moto – ha spiegato Marco Giovannini. L’accelerazione forse un po’ manca ma la rimessa in moto c’è come dimostra il fatto che non ci sono solo gli ordini export a spingere il motore dell’economia alessandrina. Ora c’è anche un ripristino di ordini sul territorio locale”.
Come rivelato da Confindustria i settori produttivi più rappresentativi mostrano previsioni più ottimistiche rispetto a quelle delle precedenti indagini: il metalmeccanico, la chimica e l’alimentare con dati tutti positivi, il gomma-plastica in crescita e positivo per produzione e ordini totali ed export. Il vasto e variegato comparto delle industrie varie, che comprende grafiche e cartotecniche, tessile e calzature, legno e materiali da costruzione, prevede invece dati nel complesso in flessione rispetto all’andamento principale ed allo scorso trimestre. E’ stabile il ritardo negli incassi, mentre il portafoglio ordini a breve termine è lenta risalita.
In sintesi, l’indice di previsione dell’occupazione risale a –8, l’indicatore della produzione cresce a –5. Gli ordini totali sono stabili a –5. Sono positivi e in crescita a +8 gli ordini export. L’indicatore specifico della redditività nel trimestre a venire è negativo a –22, anche se il 62% degli intervistati si attende una costanza della reddività. La previsione di ricorso alla cassa integrazione è segnalata dal 27% degli imprenditori del campione e la maggioranza degli intervistati (il 74%) prevede invariata l’occupazione. Il grado di utilizzo degli impianti è al 65% della capacità e la propensione ad investire, che segnala investimenti significativi o marginali, è dichiarata complessivamente dal 62% degli intervistati. Il ritardo negli incassi è stabile ed è segnalato dal 56% degli intervistati, mentre il 76% ha lavoro per più di un mese.
La rilevazione riferita al settore dei servizi alle imprese mostra previsioni migliorative con occupazione a +6, è positivo il livello di attività a +2, mentre sono a +1 i nuovi ordini, e a –16 per la redditività.
“Sono segnali finalmente più rassicuranti rispetto a quelli dei mesi scorsi – ha commentato Marco Giovannini, Presidente di Confindustria Alessandria – e che ci auguriamo di ritrovare, ancora maggiori, nelle prossime indagini. Questi elementi però non ci permettono di dire già con certezza che il periodo difficile è alle nostre spalle. La nostra rilevazione, infatti, nel suo complesso, non presenta molti scostamenti dai dati dei trimestri precenti, perché anche la nostra provincia, pur con la sua robusta presenza manifatturiera, non può che partecipare ad uno scenario economico dove tuttora si confrontano fattori congiunturali di segno diverso.Il Centro Studi Confindustria sottolinea infatti che le economie avanzate accelerano, e le emergenti frenano ancora, e per la crescita globale la somma è positiva. Ci conforta la ripartenza delle esportazioni italiane, e le avvisaglie della ripresa della domanda domestica, con l’attesa di rimettere presto in moto gli investimenti”.
Il Direttore di Confindustria Alessandria, Fabrizio Riva, ha aggiunto: “certo, come rileva il Centro Studi Confindustria, rimangono, in Italia, due importanti freni: il primo freno è costituito dall’andamento dell’occupazione: è vero che questa risente sempre con ritardo delle svolte produttive, ma l’emorragia di posti rimane copiosa. Ed il secondo freno è dato dalla contrazione del credito, che prosegue nei primi mesi del 2014”.