Autore Redazione
venerdì
9 Maggio 2014
00:00
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Cronaca - Alessandria

Arriva ad Alessandria FabLab, il laboratorio delle idee che diventano realtà

Arriva ad Alessandria FabLab, il laboratorio delle idee che diventano realtà

A metà degli anni ’70 un uragano punk di ragazzi e ragazze vestiti di borchie e pettinati con creste colorate sconvolse la Gran Bretagna con un concetto di musica e uno stile di vita fino ad allora ignorato. L’unica legge rispettata dagli esponenti della sub cultura era “Do It Yourself” (Fallo da solo). I gruppi musicali si ispiravano ad una ormai nota esortazione, diffusa da una fanzine dell’epoca: “Ecco un accordo, eccone un altro, ora forma la tua band”.
Secondo alcuni studiosi di fenomeni sociali, il movimento punk diede vita ad una rivoluzione culturale che tuttora costituisce il nocciolo di molte idee innovative messe in pratica in diversi campi, dall’imprenditoria all’arte. Nel corso della storia, in molti hanno saputo far tesoro dell’etica punk, architettando nuovi modi di lavorare e condividere le informazioni, a partire dalle idee ribelli e radicali che hanno animato la cultura giovanile. Questa stessa rivoluzione, che punta a creare alternative in grado di imprimere svolte decisive al sistema, sta per travolgere anche Alessandria che ha deciso di scommettere su un nuovo modo di fare economia, in cui i consumatori passivi si trasformano in produttori. Un concetto, questo, che diventa realtà semplicemente mettendo in campo tecnologia, professionalità e competenze che possano essere condivise da tutti i cittadini senza barriere di accesso.
Lo spazio fisico in cui chiunque abbia un’idea può attivarsi per metterla in pratica si chiama FabLab. E’ una sorta di ibrido tra officina, laboratorio di ricerca e sviluppo e bottega artigianale. Ad Alessandria, il Fabrication Laboratory è stato inserito nel Progetto Integrato di Sviluppo Urbano perché cittadini e organizzazioni pubbliche e private possano sperimentare un nuovo approccio alla produzione, più diffuso e partecipato sul territorio.
Il FabLab, in sostanza, è un insieme di strumenti e processi per costruire qualsiasi tipo di oggetto, da un computer ad una trappola per topi, da un gioiello ad una bicicletta. Per farlo utilizza tre tipi di macchine: una stampante 3D, un laser cutter, una fresa a controllo numerico. Alla base di tutto c’è il concetto di open source, ovvero la condivisione delle idee e delle conoscenze acquisite perché tutti ne possano trarre beneficio. All’interno del FabLab ingegneri, architetti, designer e informatici professionisti organizzano corsi gratuiti per gli utenti sul funzionamento delle macchine.
Una volta appreso il meccanismo basta dare libero sfogo alla creatività per vedere uscire dalla stampante 3D l’oggetto che, fino ad allora, il creatore aveva potuto solo immaginare. E’ facile intuire come il laboratorio potrebbe dare vita a decine di idee imprenditoriali vincenti, con risvolti positivi sulla qualità e sull’originalità delle merci in circolazione.
“L’idea di poter fabbricare ciò che si desidera o ciò di cui si ha bisogno- ha spiegato Enrico Bassi, responsabile del FabLab di Torino- cambia la mentalità delle persone, trasformandole in soggetti attivi e consapevoli. Consumatori e produttori che si riappropriano della realtà e sradicano il concetto stesso di economia di massa, calata dall’alto dai grandi patroni aziendali”.
La Fab Foundation, un’associazione che promuove e sostiene la cultura del FabLab, ad oggi registra circa 214 laboratori sparsi per il globo. Per la città di Alessandria, “l’apertura di questo spazio- ha detto l’Assessore Marica Barrera- rappresenta il segno tangibile di una svolta che attirerà sul territorio anche innovatori e imprenditori dei centri limitrofi, da Genova a Milano”.
Nel 2014, dunque, la rivoluzione culturale non si veste di giacche di pelle e jeans strappati, ma dà sfogo allo stesso bisogno di realizzare qualcosa di unico.
Per fugare ogni dubbio e soddisfare le tante curiosità, il Comune di Alessandria ha organizzato un’anteprima dei nuovi spazi FabLab per sabato 17 e domenica 18 maggio. In via Verona 95, i responsabili del laboratorio di Torino saranno a disposizione per rispondere alle domande e mostrare una serie di oggetti costruiti con le apparecchiature dagli utenti.

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