Autore Redazione
venerdì
9 Maggio 2014
00:00
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Cronaca - Alessandria

Periti a confronto nell’ultima udienza del processo a Fabbio, Vandone e Ravazzano

Periti a confronto nell’ultima udienza del processo a Fabbio, Vandone e Ravazzano

Restano distanti i punti di vista dei periti di accusa e difesa nel processo penale a carico di Piercarlo Fabbio, Luciano Vandone e Carlo Alberto Ravazzano. L’esame in contraddittorio tra i tecnici del Pm e quello del pool della difesa ha rimarcato le divergenze d’opinione rispetto alle modalità di iscrizione di una parte di entrate e spese del consuntivo 2010 del Comune di Alessandria. Un bilancio, secondo l’accusa, modificato dall’ex sindaco, ex assessore alle finanze ed ex Ragioniere capo per far configurare il rispetto del patto di stabilità. Un obiettivo imposto dal Ministero e fissato sulla base di un complicato calcolo, proprio al centro del contraddittorio di giovedì tra gli esperti di finanza pubblica di accusa e difesa. Fermi sulle rispettive posizioni, i tecnici, a turno, hanno infatti provato a scardinare le risultanze finali della perizia della controparte, proprio a partire da quel -377.000 euro, obiettivo per rimanere all’interno del patto. Una cifra frutto di un conteggio che prendeva le mosse da alcune poste del bilancio 2007 di Palazzo Rosso, hanno ricordato i periti del Pm, Davide Di Russo ed Elena Brunetto. Un documento contabile, per il tecnico della difesa, Alberto Matteazzi, però strettamente legato anche ai bilanci precedenti di Palazzo Rosso, e in particolare a quelli del triennio 2003/2005, da cui partiva, a sua volta, il calcolo per sancire il rispetto del patto di stabilità nel 2007. La matematica non è un’opinione, ma potrebbe forse diventarlo se la prassi degli scivolamenti e slittamenti di spese avesse inficiato anche le risultanze finali dei bilanci antecedenti al 2010. Questo, infatti, è uno dei punti su cui insiste la difesa. Una suggestione che non ha però convinto i tecnici dell’accusa che, studiata la perizia della controparte, hanno comunque provato a raddoppiare e dimezzare le risultanze finali del bilancio 2007, senza mai arrivare a una cifra in grado di rispettare il patto di stabilità. Una conclusione che, ancora una volta, non ha trovato d’accordo il tecnico della difesa, convinto che un’eventuale correzione dei bilanci passati di Palazzo Rosso avrebbe potuto portare a una cifra di partenza più alta, ipoteticamente in grado di permettere il raggiungimento dell’obiettivo. Alla fine, quindi, anche giovedì sono stati ben pochi i punti d’intesa tra i periti di accusa e difesa, lontani anche nel valutare la correttezza di iscrizioni, o mancati inserimenti, di entrate e spese dal bilancio 2010. Un confronto “neutro“, comunque esaustivo per i giudici. Ormai alle ultime battute, il processo riprenderà infatti il prossimo 5 giugno con la requisitoria del pubblico ministero e le arringhe degli avvocati delle parti civili.

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