22 Ottobre 2018
05:00
L’economia dei “lavoretti” in provincia: i risultati dei questionari
ALESSANDRIA – Dopo un percorso di ricerca durato diversi mesi questo lunedì pomeriggio saranno presentati i dati raccolti da Uil Alessandria, Università del Piemonte Orientale e Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria nell’ambito dell’indagine sullo sviluppo in provincia di Alessandria della Gig Economy. Si tratta della cosiddetta economia dei piccoli lavori, svolti da freelance ma gestiti da organizzazioni spesso molto simili a quelle del lavoro dipendente. Un esempio sono i fattorini in bicicletta che consegnano cibo a domicilio, figure più comuni nelle grandi città ma presenti anche nelle nostre zone.
Sono stati fatti compilare dei questionari anonimi a tanti lavoratori del settore e alle 16 saranno presentate le prime conclusioni. Appuntamento a Palatium Vetus, nella sede della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria, in piazza della Libertà.
Appartengono al mondo della Gig Economy adulti e giovani, spesso studenti, che tramite apposite applicazioni scaricabili anche sul proprio smartphone si candidano a svolgere una delle tante mansioni richieste che vanno dal fattorino al dog sitter, passando per il giardiniere e la baby sitter. In questo modo lavorano anche giornalisti, grafici e altri lavoratori creativi. Tutti questi mestieri sono sempre esistiti, ma ora domanda e offerta si incontrano virtualmente tramite applicazioni.
Sarà illustrata l’entità del fenomeno della Gig Economy in provincia di Alessandria, andando a delineare il profilo dei lavoratori tipo della Gig Economy.
Introdurrà il convegno Aldo Gregori, Segretario generale UIL Alessandria e interverranno Pierangelo Taverna, Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria e Gianni Cortese, Segretario generale UIL Piemonte. A presentare e commentare i dati della ricerca saranno Samuele Beltrame, borsista dell’Università del Piemonte Orientale, Alessio Versace, Socio Agenzia di Comunicazione integrata ModusOperandi Snc, Fabrizia Santini, Docente di Diritto del Lavoro all’Università del Piemonte Orientale e Giulia Grossi, laureanda in Diritto del Lavoro all’Università del Piemonte Orientale.
“Il fenomeno esiste, molte persone in provincia di Alessandria ricorrono a queste app, diverse da siti di annunci di lavoro per posizioni stabili. C’è chi le utilizza per arrotondare l’entrata da lavoro principale, spesso invece accade che questi lavoretti siano l’unica entrata” ha sottolineato Aldo Gregori, Segretario generale Uil Alessandria “Il progetto di ricerca tramite lo strumento del questionario è stata una sfida interessante: ha svelato chi sono questi lavoratori, cosa fanno, quanto guadagnano, che tutele hanno e ci ha permesso di capire anche, facendo alcune proiezioni, quali ripercussioni ha questo fenomeno sull’economia locale, aspetto che interessa davvero tutti i cittadini”.
“Abbiamo accolto molto volentieri l’invito della Uil a sostenere questo interessante progetto che, grazie al prezioso contributo dell’Università del Piemonte Orientale, ha permesso di fotografare un fenomeno molto attuale e in continua crescita, poco conosciuto dal grande pubblico e presente anche in un’economia locale come quella alessandrina” ha aggiunto Pierangelo Taverna, Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria “L’aspetto che ci sta più a cuore è il futuro dei nostri giovani che si apprestano ad affrontare il mondo del lavoro in un momento particolarmente difficile e spesso senza tutele, ma siamo molto attenti anche alla situazione di tanti lavoratori e padri di famiglia, vittime della crisi, che devono accontentarsi di lavoretti precari. Obiettivo della Fondazione è richiamare l’attenzione su questa nuova realtà, capire e conoscerne le dimensioni e offrire alla comunità gli strumenti utili per affrontarla con consapevolezza e dati alla mano”.