5 Giugno 2014
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Dopo lo choc Damiani-Rocca è tempo di analizzare la crisi del distretto
Oggi è il giorno del confronto al Ministero. La notizia della richiesta di cassa integrazione straordinaria a rotazione delle aziende Damiani e Rocca a Valenza hanno reso evidenti le difficoltà in cui versa il distretto orafo. A Roma la Cgil si siederà al tavolo insieme alle aziende per trovare la soluzione meno traumatica possibile.
Il sindacato sta spingendo verso i contratti di solidarietà, per garantire i lavoratori e contemporaneamente assicurare continuità al lavoro. Nonostante il parere contrario della controparte. La notizia intanto è rapidamente rimbalzata in città, destinata ora a interrogarsi sul futuro del distretto orafo. Le prime riflessioni sono arrivate dal mondo politico.
Luca Barbero, consigliere comunale del Partito Democratico, martedì ha partecipato alla riunione dei lavoratori. Una presenza che ha permesso di toccare con mano la preoccupazione che serpeggia in città: “quella di martedì è stata una mattinata che faticherò a dimenticare per le emozioni forti raccolte in quella sala. La più tangibile è stata lo sgomento unito allo smarrimento dei lavoratori. Dagli interventi si percepiva il disagio ma al contempo l’affezione nei confronti dell’azienda. È un momento di grande apprensione di tutta la città, credo, rispetto a questa vicenda”.
Secondo Barbero la vicenda di Damiani e Rocca rappresenta la difficoltà di un intero settore: “la crisi ritorna in maniera abbastanza imperiosa con questa storia. La città ha il fiato sospeso per l’affetto nei confronti di un’azienda tra le più grandi degli ultimi 30 anni. Il risveglio della città da martedì in poi è stato drammatico. La crisi non è solo delle piccole imprese ma anche di quelle medio grandi. Quello che mi preoccupa è che non riusciamo a dare un respiro valenzano alle criticità che abbiamo. Per Electrolux e per 2500 dipendenti si è mosso il Governo e il mondo intero, qui abbiamo ormai 4 mila persone che hanno difficoltà e non si sta muovendo molto“.
In questo senso, secondo il consigliere Pd, occorrerebbe fare di più, anche dal punto di vista politico: “io non cerco colpevoli ma dico solo che davanti a una situazione come quella che citavo c’è stata una grande mobilitazione. Il Ministero certamente si muoverà rispetto alle dinamiche patite dalla Damiani ma mi pare sia una criticità che coinvolge in maniera più ampia la complessità del distretto”.