31 Ottobre 2018
05:00
Cancro al seno: ad Alessandria “Prevenzione Serena” ad alta tecnologia
ALESSANDRIA – Anche quest’anno la Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria ha deciso di sostenere la preziosa attività di prevenzione dei tumori al seno dell’Asl Al. Il contributo annuale di 20 mila euro della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria, ha ricordato il dottor Claudio Sasso, Responsabile dell’UVOS – Unità di Valutazione ed Organizzazione Screening dell’Asl Al, consente di implementare l’attività realizzata nell’ambito del programma regionale “Prevenzione Serena”.
Ad Alessandria, il percorso gratuito di diagnosi precoce del tumore mammario assicura alle donne tra i 45 e i 74 anni anche esami di secondo livello. Al Centro di Screening Mammografico, in Spalto Marengo 35, è possibile sottoporsi non solo a mammografia ma anche a ecografia mammaria e al ‘mammotome’, un’agobiopsia controllata dal computer che consente di prelevare campioni di tessuto da sottoporre ad esame istologico. Queste ulteriori indagini dette “di secondo livello” sono previste nei casi in cui la mammografia abbia riscontrato esiti positivi o dubbi.
L’Asl Al invita tutte le donne dai 45 ai 74 anni che non hanno eseguito una mammografia negli ultimi due anni, e non hanno ricevuto la lettera di “Prevenzione Serena”, a prenotare l’esame telefonando al numero verde 800 008141 dal lunedì al giovedì dalle 13 alle 15,30.
“Il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria – ha aggiunto il Responsabile dell’UVOS – è un esempio di sinergia delle forze per aiutare a realizzare i programmi di prevenzione secondaria che costituiscono una scelta efficace ed appropriata per combattere i tumori. Perché se è vero che è difficile prevenire l’insorgenza dei tumori, è altrettanto vero che la loro storia naturale può essere modificata quando si riesce ad individuare la malattia nella sua fase pre-clinica e si interviene con trattamenti efficaci: è ciò che si propongono i programmi di screening, che si rivolgono ad un target di cittadini, senza differenze o barriere sociali, economiche e culturali e per questo motivo, partecipano, davvero, allo sforzo per ridurre le disuguaglianze di salute”.