Autore Redazione
venerdì
20 Giugno 2014
00:00
Condividi
Cronaca - Alessandria

Calo di arrivi e presenze in provincia nel 2013. A trainare il turismo ci sono però le strutture extralberghiere

Calo di arrivi e presenze in provincia nel 2013. A trainare il turismo ci sono però le strutture extralberghiere

L’ormai “super citato” Expo 2015, il bicentenario della nascita di Don Bosco, ma anche all’ostensione della Sindone e l’annunciato arrivo di Papa Francesco in Piemonte. Un elenco cui, a giorni, si aggiungerà anche l’inserimento di Langhe, Monferrato e Roero nel patrimonio Unesco. Sono tanti gli appuntamenti che potrebbero calamitare turisti anche nell’alessandrino e far così decollare il turismo in provincia. Il settore ha del resto dimostrato di saper tenere testa alla crisi anche se i dati raccolti dalla Provincia sull’andamento di arrivi e presenze nel corso del 2013 hanno mostrato una lieve frenata rispetto ai lusinghieri numeri dell’anno precedente. Il dato complessivo sugli arrivi nei centri zona dell’alessandrino si è infatti fermato a 317.193, un -1.45% rispetto ai 321.867 registrati nei 12 mesi precedenti. In calo del 3,26%, invece, le presenze nel 2013 (698.718 rispetto alle 722.227 del 2012).

Nonostante questa lieve flessione, ha commentato Giovanni Poggio , Funzionario di Palazzo Ghilini, responsabile di Turismo e Cultura, il settore ha mostrato “una sostanziale tenuta”. La somma complessiva di arrivi e presenze nel 2013 è infatti il terzo miglior risultato registrato dal 2000 ad oggi.

A trainare il settore nel 2013 è stato in particolare l’extra-alberghiero. L’alessandrino vanta oggi 445 strutture contro le 77 contate nel 2000 e le 415 del 2012. Agriturismi, Bed & Breakfast e affittacamere hanno saputo attrarre sempre più turisti e, nel 2013, hanno raggiunto 61.429 arrivi contro i 58.000 registrati 12 mesi prima. In aumento anche le presenze, 204.591 nel 2013 contro le 203.873 del 2012.

Contrazione, invece, per il settore alberghiero. Nel 2013 la provincia ha infatti perso complessivamente due strutture e i 135 alberghi rimasti hanno registrato un calo di arrivi e presenze rispettivamente del 3.07% e del 4.67% rispetto al 2012. “Dobbiamo ragionare in un’ottica di lungo periodo e non basarci su facili entusiasmi o altrettanto facili depressioni derivanti dagli scostamenti minimi di questo o quel dato” ha però precisato Giovanni Poggio.

Le strutture del territorio stanno infatti acquistando sempre più appeal soprattutto tra gli stranieri. Al di là dei confini nazionali l’alessandrino viene visto come un piacevole luogo per trascorrere qualche giorno di vacanza. Non mancano, comunque, anche gli arrivi per motivi di lavoro che, in media, portano però una ricaduta economica nettamente inferiore. Rispetto a una spesa giornaliera di 150 euro per il turismo ‘leisure’ , il turista ‘business’ spende infatti circa 80 euro al giorno. Che sia per motivi di lavoro, o di svago, arrivano comunque sempre più stranieri in  provincia. A confermarlo anche i numeri raccolti da Palazzo Ghilini. Con un dato pari a 383.835 tra arrivi e presenze, l’alessandrino nel 2013 hanno toccato il miglior risultato dal 2000.

Per quanto riguarda i bacini turistici della provincia è Ovada a primeggiare sugli altri centri-zona. L’ovadese, considerate sia le strutture alberghiere che quelle extralberghiere,  ha chiuso il 2013 con 21.147 arrivi  contro i 19.072 del 2012 e raggiunto così un incremento del 10.88%.  In aumento anche le presenze a Ovada: 58.692 contro le 53.596 del 2012 (+ 9.51%).

In fondo alla classifica si piazza invece Tortona, con un segno meno sia negli arrivi (-5.39% rispetto al 2012) e che nelle presenze (-8.52%). 

Incremento di arrivi, ma calo di presenze rispetto al 2012, invece, nel bacino turistico del valenzano (rispettivamente  +4.31% e -4.77%), nell’acquese (+ 0.15% e -1.94%), nel casalese (+ 1.81% e -0,74%), nel novese (+0.73% e – 7.75% di presenze). In controtendenza, invece, l’alessandrino con un calo di arrivi del 5.31% rispetto al 2012, ma un aumento delle presenze dell’1.18%.

Messi nero su bianco i dati sull’andamento del turismo in provincia nel 2013, il territorio ha ora ulteriori elementi per elaborare strategie in grado di valorizzare uno dei motori di sviluppo e crescita della provincia. Quello che serve, come rimarcato dalle associazioni di categoria, è però una politica sul turismo di medio e lungo termine e soprattutto di ampio respiro che riesca innanzitutto a garantire collegamenti con i centri, sede dei prossimi importanti appuntamenti, come ha ricordato Manuela Ulandi di Confersecenti.

Fondamentale, ha aggiunto Federalberghi, anche una detassazione delle imprese. Proprio l’ormai insostenibile pressione fiscale, ha spiegato in una nota Giovanna Scacheri, presidente provinciale dell’associazione di categoria, sarebbe infatti dietro la crescente nascita di agriturismi e bed & breakfast piuttosto che di alberghi.

Determinate a non lasciarsi sfuggire le prossime occasioni, le varie associazioni sono comunque già da tempo al lavoro per attirare turisti in provincia. Dalle sinergie in atto tra il consorzio Mon.do di Casale con il vicino territorio astigiano per attirare nel Monferrato i pellegrini in arrivo per il bicentenario della nascita di Don Bosco, al progetto di Federalberghi per realizzare un servizio di trasporti con navette che colleghino regolarmente il sito di Expo con le strutture della provincia.

In allegato il dossier della Provincia sui Movimenti turisti del 2013.

Condividi