Autore Redazione
venerdì
20 Giugno 2014
00:00
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Cronaca - Alessandria

‘Consumi alimentari indietro di oltre 33 anni, anche in provincia’

‘Consumi alimentari indietro di oltre 33 anni, anche in provincia’

Consumi alimentari a picco, anche in provincia. Secondo Coldiretti, in questo 2014 la spesa per alimenti e bevande è tornata indietro di oltre 33 anni, sui livelli minimi del 1981. Sempre più famiglie hanno detto addio ai prodotti tipici della dieta mediterranea. Una scelta dettata dalla necessità, che nei primi 2 mesi dell’anno ha fatto registrare un calo del 5% nel consumo di pasta e del 4 per cento di olio extravergine. Le famiglie italiane hanno però detto addio anche al pesce (-7 per cento) e alla verdura fresca (-4 per cento rispetto allo stesso periodo del 2013. Nel primi mesi del 2014 per il presidente e il direttore della Coldiretti alessandrina Roberto Paravidino e Simone Moroni si è quindi “toccato il fondo”. “I prodotti della dieta mediterranea – hanno aggiunto – sono quelli a subire il maggiore taglio della spesa alimentare che in media è stato pari al 2 per cento e non ha risparmiato nessun prodotto della tavola, secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Ismea relativi al primo bimestre dell’anno”. La speranza è quindi che nei prossimi 6 mesi si possa finalmente cominciare a invertire la rotta. “E’ proprio la spesa in alimentari e bevande a beneficiare maggiormente dell’aumento dei consumi determinato dal bonus di 80 euro in busta paga di determinate categorie di lavoratori dipendenti, disoccupati e cassintegrati che destinano una quota rilevante delle proprie disponibilità economiche proprio all’acquisto del cibo”. Un comportamento, ha aggiunto Coldiretti, che dovrebbe contribuire ad invertire la tendenza dei consumi alimentari nel secondo semestre dell’anno . In attesa di questa inversione di rotta, ha aggiunto l’associazione di categoria, l’inflazione frena in Italia anche per il crollo dei prezzi dei vegetali freschi in calo dell’ 8,6 per cento che fanno segnare la maggior diminuzione tra tutti i beni di largo consumo, ma a scendere drasticamente del 6,6 per cento sono anche le quotazioni della frutta. “E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istat che a maggio, per gli alimentari, registra un tasso di inflazione nullo rispetto allo stesso mese dello scorso anno.
Importante ricordare che la spesa alimentare rappresenta la seconda voce dei budget familiari dopo la casa e ha una incidenza crescente per le classi economicamente più deboli”

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