3 Luglio 2014
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Ancora dati negativi, ma meno pessimismo tra gli imprenditori artigiani piemontesi
Le preoccupazioni sono ancora tante, ma con il passare dei mesi sembra stia a poco a poco diminuendo il pessimismo degli imprenditori artigiani piemontesi. L’ultima indagine congiunturale di Confartigianato Imprese Piemonte relativa al terzo trimestre dell’anno cui ha partecipato un campione di circa 2500 imprese artigiane, attive nei comparti di produzione e servizi maggiormente significativi, ha mostrato un lieve miglioramento dell’andamento occupazionale. Il dato rimane negativo, ma sale a -0.53% rispetto al -1.99% della precedente indagine. Ancora una volta nessun imprenditore artigiano piemontese prevede assunzioni di manodopera specializzata. Le aziende intenzionate ad assumere manodopera generica salgono però allo 0,18% così come gli imprenditori che prevedono assunzioni di apprendisti. Un modesto aumento, quindi, che ha però permesso di allontanarsi almeno un po’ da quello zero carico di sfiducia e pessimismo che aveva caratterizzato le precedenti indagini.
Meno pesante, sempre secondo l’ultima indagine congiunturale di Confartigianato Imprese Piemonte è anche il saldo della produzione totale che arriva a -23.38% rispetto al -26.15%
Migliora anche il dato sui nuovi ordini, che pur rimanendo ancora pesantemente al di sotto dello zero tocca un -67.66% rispetto al – 71,19% della precedente indagine.
Le previsioni di carnet ordini superiore ai tre mesi permangono sullo 0,00%, come nei tre sondaggi precedenti, a riprova della perdurante difficoltà di programmare un’attività di medio termine.
Esaminando i dati relativi ai nuovi ordini per esportazioni, si riscontra una lieve riduzione della negatività del saldo, che passa dal –8,44% al -8,26%.
Gli intervistati che ipotizzano incassi regolari salgono dal 32,12% al 33,39%; le stime di ritardi scendono dal 66,06% al 64,85%.
Purtroppo sia le previsioni d’investimenti sia per ampliamenti, sia per sostituzioni, si attestano sullo 0,00% come nei tre sondaggi precedenti.
“Se si vuole uscire dalla crisi e rilanciare il nostro sistema produttivo – ha commentato Francesco Del Boca, presidente di Confartigianato Imprese Piemonte – occorre finalmente il coraggio di ridurre il peso fiscale che grava su imprese e famiglie, attraverso una rigorosa riqualificazione della spesa improduttiva. In Italia nel 2014 la pressione fiscale è pari al 43,9% del Pil, la tassazione più alta in ambito UE. Inoltre gli adempimenti burocratici che gravano sulle imprese sono ormai diventati intollerabili e costano di più di 10 miliardi l’anno alle imprese.
Per quanto riguarda il mercato del lavoro, occorrono meno regole e più
semplici. In merito occorre che il Governo prosegua nella riduzione dei vincoli e dei costi eccessivi sui contratti a termine e sull’apprendistato, nonché su quelli a tempo indeterminato”.
“Nella nostra realtà piemontese – ha concluso Del Boca– Confartigianato Imprese Piemonte si appresta a confrontarsi, con spirito costruttivo e propositivo, con la nuova Giunta Regionale riprendendo i temi di maggiore interesse per il comparto delle piccole imprese puntando con decisione sui fondi comunitari 2014-2020”.