3 Luglio 2014
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Casale pronta a inviare una lettera a Yale per togliere la laurea a Schmidheiny
L’amministrazione casalese invierà una lettera ufficiale all’università di Yale per chiedere la revoca della laurea honoris causa attribuita a Stephan Schmidheiny. Lo ha comunicato il sindaco, Titti Palazzetti, ritenendo non concepibile che un ateneo prestigioso come quello statunitense possa avere tra i propri laureati ad honoris una persona, ad oggi, condannata per distrastro ambientale doloso.
La lettera verrà sottoscritta dai Comuni costituitisi parte civile al processo di Torino e inclusi nel Sito di Interesse Nazionale di Casale Monferrato. L’iniziativa è scaturita dall’incontro di lunedì con Barry Casatleman, esperto mondiale nel campo dell’amianto e perito dell’Afeva nel processo Eternit di Torino. Titti Palazzetti e il vicesindaco Cristina Fava hanno poi spiegato che “la sentenza del New Jersey contro le aziende Becon e Anova di Stephan Schmidheiny, fornitrici di amianto alla Johns Manville senza indicarne i rischi e la pericolosità per la salute, è un segnale importante per le vittime dell’amianto italiane; oltre a dare nuova energia e impulso alla lotta che stiamo affrontando con determinazione”.
L’incontro avuto in Comune con Castleman e i rappresentanti dell’Afeva ha permesso all’amministrazione di avere un quadro più dettagliato “dell’importante sentenza emessa dal tribunale del New Jersey: a differenza del nostro sistema giudiziario, negli Stati Uniti la condanna non è appellabile, quindi le aziende di Schmidheiny sono colpevoli e dovranno risarcire le vittime americane. Un importante precedente, che ci dà, inoltre, la possibilità di creare contatti per una nuova collaborazione a livello internazionale: noi siamo pronti a fare la nostra parte”.
Il sindaco Palazzetti ha infine ricordato che l’impegno dell’amministrazione sulla questione amianto sarà totale: “con un’azione partecipativa e condivisa affronteremo tutti i temi, a partire dalla bonifica e dalla sanità che sono sicuramente i più urgenti”.