7 Luglio 2014
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In azienda agricola del tortonese 209 lavoratori irregolari
La Guardia di Finanza di Tortona, insieme a funzionari della Direzione Provinciale del Lavoro di Alessandria, ha scoperto 209 casi di lavoratori irregolari in una azienda agricola nel tortonese (nome non comunicato ndr). Tutto è cominciato da un controllo che ha permesso di accertare la presenza di 15 lavoratori stranieri su 30 totali senza un regolare contratto di lavoro. I lavoratori, in prevalenza provenienti dall’Africa, dovevano procedere alla selezione e allo scarto di ortaggi all’interno dell’azienda. L’alta presenza di di personale non in regola ha provocato l’immediata sospensione dell’attività unita a una maxi-sanzione, poi corrisposta dal titolare dell’azienda per sanare le posizioni irregolari emerse.
Il controllo però è proseguito nei giorni successivi e ha approfondito i vari aspetti rilevati nelle prime verifiche. Secondo le Fiamme Gialle infatti al personale erano state corrisposte cospicue somme di denaro “fuori busta” per compensare la reale attività lavorativa prestata, di gran lunga superiore alle ore, giornate e imponibili annotati nei documenti contabili. I controlli attraverso le verifiche dei conti correnti bancari e personali dei titolari dell’azienda hanno permesso di riscontrare, in quattro anni di attività, l’impiego irregolare di 209 lavoratori, prevalentemente extracomunitari, con regolare permesso di soggiorno, 19 dei quali in “nero”.
Nello stesso periodo sarebbero state versate retribuzioni non contabilizzate per 720.000 euro, sulle quali non sono state operate e versate ritenute per oltre 170.000 euro. A questo si aggiunge, come rilevato dagli inquirenti, la mancata annotazione sul libro unico del lavoro di 84.789 ore, pari a 3949 giornate di lavoro svolte irregolarmente. Situazione questa che ha fatto scattare sanzioni amministrative, previste dalla normativa del lavoro, per 96.000 euro. A questo si sono aggiunte anche le maxi sanzioni per l’impiego dei lavoratori in “nero”. Il titolare dell’azienda agricola è stato inoltre deferito alla Procura della Repubblica di Alessandria per aver impiegato una lavoratrice in maternità obbligatoria.