Autore Redazione
martedì
15 Luglio 2014
00:00
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Cronaca - Alessandria

Medicina neonatale: l’Azienda Ospedaliera supera i confini e firma un protocollo con Maastricht

Medicina neonatale: l’Azienda Ospedaliera supera i confini e firma un protocollo con Maastricht

Nell’Azienda Ospedaliera di Alessandria formazione e ricerca non hanno confini. Grazie ad un protocollo d’intesa, che consolida un progetto avviato il primo marzo 2010, i giovani neonatologi alessandrini avranno la possibilità di studiare all’Università di Maastricht mentre i medici olandesi saranno ospitati dal SS. Antonio e Biagio e C. Arrigo.

Il nuovo programma di Dottorato Internazionale Italia-Olanda, infatti, individua Alessandria come sede formativa per gli specializzandi in Pediatria e Neonatologia dell’Università di Maastricht. “Lo scopo– ha esordito il Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera Nicola Giorgione- è quello di creare reti per la condivisione di conoscenze, sia in ambito clinico che di ricerca.”

La nostra Università– ha spiegato il Direttore Generale dell’University Medical Center olandese, Guy Peeters- è molto giovane e ha dunque bisogno di costruire relazioni internazionali per fornire la miglior assistenza clinica e ambulatoriale possibile e diventare centro di riferimento per la maggior parte del sud dell’Olanda e dell’Euroregione Mosa-Reno”.

Il percorso avviato nel 2010 grazie alla collaborazione tra i medici olandesi e il direttore della struttura di neonatologia dell’Azienda Ospedaliera di Alessandria, Diego Gazzolo, ha già prodotto brillanti risultati. I diciotto dottorandi che stanno seguendo il programma hanno prodotto trentaquattro pubblicazioni su riviste internazionali. La discussione della prima tesi è avvenuta lo scorso marzo, ma molti studenti, tra cui l’alessandrina Valentina Bellissima, hanno già ottenuto riconoscimenti nazionali e internazionali, come l’ambito premio della Società Italiana di Neonatologia.

L’obiettivo del protocollo firmato dai due Direttori Generali– ha sottolineato Diego Gazzolo- è quello di poter raggiungere un elevato livello di interazione tra il personale delle Terapie Intensive degli ospedali italiani e olandesi, per promuovere nuove conoscenze scientifiche e favorire l’eccellenza nella ricerca”

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