15 Luglio 2014
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La Giunta di Unioncamere Piemonte, composta dagli 8 Presidenti delle Camere di Commercio di Alessandria, Asti, Biella, Cuneo, Novara, Torino, Vercelli, Verbano Cusio Ossola, questo martedì ha approvato la delibera che prevede la riorganizzazione territoriale degli enti camerali piemontesi su tre aree, espressione delle caratteristiche geo-economiche della regione.
Le tre Camere di commercio individuate sono quella del ‘Nord Piemonte‘, la Camera di commercio metropolitana di Torino e la Camera di commercio ‘Sud Piemonte’.
L’accordo, ha spiegato il Presidente dell’Ente camerale di Alessandria, Gian Paolo Coscia, deve ancora essere definito nei dettagli. Fatta salva la Camera di Commercio di Torino, la riorganizzazione prevede però di raggruppare Cuneo, Asti e Alessandria nella Camera di Commercio Sud Piemonte e gli Enti camerali di Novara, Vercelli, Biella e del Verbano Cusio Ossala nella ‘Nord Piemonte’.
“Indispensabile” una riorganizzazione degli Enti, per il Presidente Coscia, però, la riduzione da otto e a tre camere non rappresenterebbe la “soluzione migliore“. “Secondo me si sarebbero dovute individuare quattro Camere di Commercio – ha spiegato a Radio Gold News – Non per rivendicare il ruolo della Camera di Commercio di Alessandria, ma per una migliore ridistribuzione del sistema camerale. Del resto, applicando il principio della riduzione dell’entrate camerali del 50% anche la riduzione degli Enti camerali avrebbe dovuto seguire la stessa percentuale“.
Nei prossimi giorni , ha aggiunto il Presidente Coscia, si valuteranno i dettagli dell’accordo trovato questo martedì, anche alla luce delle decisioni del Governo. “Non sappiamo ancora quale sarà il destino degli Enti camerali. La volontà del Premier Renzi , del resto, è quella di azzerare le Camere di Commercio. Un progetto “illogico” che, se attuato, priverà le imprese del territorio dell’importante sostegno oggi garantito proprio dagli Enti camerali. Senza contare il problema dei dispendenti del sistema camerale che rischiano di avere lo stesso destino di quelli delle Province“.