17 Luglio 2014
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La lunga estate per allontanare la Guala Closures di Torre d’Isola dalla Polonia
E’ destinata a trasformarsi “in un tormento estivo fatto di incontri e scontri” la vicenda dei 135 lavoratori dello stabilimento Guala Closures di Torre d’Isola, in provincia di Pavia, per cui la scorsa settimana l’azienda ha aperto la procedura di mobilità. Mercoledì, nella sede di Confindustria Voghera si è infatti tenuto il primo di una serie di incontri per cercare di mantenere almeno una parte dell’occupazione sul territorio.
L’azienda, ha spiegato Carlo Bossi della Fiom Cgil Pavia, pur mantenendo la porta aperta ad eventuali controproposte, mercoledì avrebbe infatti ribadito l’intenzione di spostare la produzione in Polonia. “La redditività dello stabilimento è ritenuta non congrua rispetto alle aspettative del gruppo – ha spiegato il sindacalista – La vicenda della Guala Closures è una partita del tutto finanziaria. Il lavoro c’è e in abbondanza, ma il problema è il costo del lavoro”. Il sistema industriale italiano, ha aggiunto Bossi “ancora una volta” si sta infatti dimostrando non competitivo rispetto ad altri Paesi. “In questa vicenda, però, non parliamo di Cina o India ma di una difficoltà dell’Italia di tenere testa anche a un altro Paese europeo come la Polonia. Un gravissimo problema che crea salti al ribasso nel mondo del lavoro all’interno della stessa Ue. Un problema che si sta manifestando sempre più di frequente e che richiama a un senso di responsabilità l’Italia e l’intera Unione Europea per formulare leggi che evitino questi ‘giochi’ finanziari che poi pesano a fine mese su centinaia di famiglie“.
Le famiglie coinvolte nella vicenda dello stabilimento Guala Closures di Torre d’Isola sono del resto 135. “ Stiamo parlando di un numero importante di lavoratori – ha aggiunto il rappresentante della Fiom Cgil – Noi riteniamo che il lavoro debba rimane in tutto, o per lo meno in grande parte, sul territorio. Settimana dopo settimana, vediamo sparire aziende e posti di lavoro. Tutti, Istituzioni, sindacati, Confindustria dobbiamo lavorare per mantenere le fabbriche sul territorio e garantire così occupazione e un reddito dignitoso alle famiglie pavesi”.
Al termine dell’incontro di mercoledì, ha spiegato ancora il sindacalista, le parti hanno deciso di riaggiornarsi il prossimo 28 luglio. Il cammino si preannuncia lungo, ma i sindacati sono determinati a formulare una controproposta che riesca a tratteggiare un destino diverso per i 135 lavoratori della Guala Closures di Torre d’Isola. “Insieme alle Istituzioni regionali, provinciali e comunali speriamo di riuscire a elaborare una proposta che, anche attraverso l’utilizzo di eventuali ammortizzatori sociali, riesca a evitare una desertificazione del tessuto industriale pavese. Il nostro territorio è malmesso rispetto al resto della Lombardia e non possiamo pensare di perdere altre aziende, soprattutto di respiro internazionale come la Guala Closures”.