Autore Redazione
sabato
26 Luglio 2014
00:00
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Cronaca

Zanzare: molti i luoghi comuni e i miti da sfatare

Zanzare: molti i luoghi comuni e i miti da sfatare

Quante volte ci lamentiamo delle punture di zanzara? Nelle zone di pianura, più umide e vicino a corsi d’acqua, la presenza di questo insetto, probabilmente il meno amato fra tutti, è ancora maggiore. Sondaggi condotti dalla nota Vape Foundation, ci dicono che 6 italiani su 10 tendono a perdere la calma di fronte a una zanzara e non riescono a quietarsi finché questa non viene scacciata o eliminata. Un recente studio della ditta Anticimex, condotto dal direttore tecnico Dino Gramellini, ci spiega come vi siano, però molti luoghi comuni da sfatare. Il primo, e forse il più diffuso è quello legato alla presenza delle zanzare in virtù di fonti di luce:

“In realtà- dice Gramellini- questi insetti sono attirati dal calore dei corpi e in particolare dall’anidride carbonica emessa nell’aria”. I “complici” delle zanzare sono anche il sudore, i profumi dolci e l’umidità. Anche per questo gli sportivi, specie quelli che praticano all’aperto, poiché producono più sudore, ma soprattutto anche l’acido lattico, elemento anche questo di attrazione. Altro mito da sfatare è quello legato al cosiddetto “sangue dolce”, sebbene vi sia un collegamento con un dato certo: maggiore è la quantità di colesterolo nel nostro corpo, più sono le possibilità di essere punti.

Questo infatti poiché l’insetto tende a colpire non tanto il sangue più dolce, quanto quello più grasso. Rimedi parziali sembrano essere quelli legati all’uso di piante aromatiche come la lavanda, il basilico, i gerani e il rosmarino. Questi vegetali hanno effettivamente un’azione repellente, ma non sufficiente da salvarci dalle punture. Sarebbe più utile irrorare l’aglio, anche se probabilmente insieme alle zanzare vi sarebbe un graduale termine delle visite di amici e vicini di casa. Anche il fumo di sigaretta rientra tra le voci parzialmente veritiere, ma in questo caso vi sarebbe da scegliere tra la salute della nostra epidermide e quella dei nostri polmoni. Da qualche anno poi si tenta in alcune zone di utilizzare un metodo del tutto naturale, adottando colonie di pipistrelli. Per Dino Gramellini “Questo rimedio può essere ottimale per le notti, ma inutile per il giorno, durante le ore in cui agisce la fastidiosa zanzara tigre”. Inutile usare l’ammoniaca per ledere la puntura, che anzi secondo Gramellini potrebbe provocare addirittura ustioni cutanee, così come incidere una X sulla stessa, specie con le unghie, che potrebbero espandere la sostanza allergizzante. Cosa fare quindi? Secondo Dino Gramellini “La prevenzione viene prima di tutto. Evitare i ristagni d’acqua e avere cura della proprietà privata. Si possono poi, per i casi più gravi adottare sistemi di disinfestazione automatica, tramite i quali è possibile programmare giorni e orari d’intervento”.

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