10 Gennaio 2019
05:00
L’Ospedale ricorda Cesare Arrigo e lavora al nuovo blocco operatorio dell’Infantile
ALESSANDRIA – “Cura e Comunità” saranno il filo conduttore degli eventi organizzati dall’Azienda Ospedaliera per celebrare Sant’Antonio. Quest’anno la festa per uno dei due Patroni dell’ospedale di Alessandria”si allarga”. Alla tradizionale messa, che verrà celebrata dal Vescovo Guido Gallese nella chiesa in via Venezia il 17 gennaio alle 17, si affiancano una serie di appuntamenti che inizieranno già lunedì 14 gennaio.
L’ultimo anno è stato particolarmente “importante”, ha ricordato il Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera Giacomo Centini affiancato dal Responsabile dell’infrastruttura Ricerca e Formazione, Antonio Maconi. L’Ospedale si è legato sempre più all’Università del Piemonte Orientale e la settimana di eventi per Sant’Antonio sarà ulteriore occasione per parlare degli sviluppi futuri del corso di Medicina ad Alessandria con la lectio magistralis del Rettore Giancarlo Avanzi durante la cerimonia di apertura del 14 gennaio.
La prima giornata ripercorrerà anche gli 850 anni di storia degli Ospedali di Alessandria con gli interventi di Antonio Maconi, del Direttore di Palazzo Monferrato Roberto Livraghi, dello storico Giulio Massobrio, del Direttore Medico dell’Azienda Ospedaliera Massimo Desperati e di Claudio Pesce dell’Ufficio Tecnico. Uno sguardo particolare sarà poi rivolto all’Infantile. Durante tutta la settimana, infatti, verranno celebrati i 200 anni di Cesare Arrigo, cui è intitolato l’Ospedaletto, uno 13 presidi pediatrici italiani e certamente uno tra i più antichi. Per l’occasione saranno aperte le porte della Biblioteca Biomedica dell’Azienda Ospedaliera dove sono custoditi “I Libri di Cesare Arrigo” e negli uffici postali, il 15 pomeriggio, sarà disponibile un annullo filatelico dedicato proprio al primo direttore sanitario dell’Infantile.
Sant’Antonio non dimenticherà poi il lavoro dei dipendenti dell’Azienda Ospedaliera e i benefattori che con la loro generosità contribuiscono alla crescita dell’Ospedale, “dalla Fondazione Uspidalet ai singoli cittadini”. Proprio da un privato, Elisa Baralis, ha ricordato Centini, è arrivata la milionaria eredità che consentirà di realizzare il nuovo blocco operatorio del Cesare Arrigo. Obiettivo del Direttore Generale è di aprire le sale entro la fine del 2020: “sarebbe un grande risultato“.
Al momento, ha spiegato, in via Venezia si stanno studiando a fondo i numeri dell’attività dell’Ospedale per aumentare e diversificare le sale secondo un modello organizzativo “moderno“, in grado di rispondere alle esigenze dei piccoli pazienti per i prossimi 10 anni. Il “gruppo di lavoro” si muoverà anche in altri ospedali italiani per prendere ispirazione ed evitare “errori” ma conta di terminare questa fase in primavera. A quel punto potrà partire la parte amministrativa legata alle “importanti” gare per l’avvio dei lavori. Il nuovo blocco del Cesare Arrigo, ha concluso Centini, è “uno step” del percorso di riorganizzazione dell’Azienda Ospedaliera. Una strada che punta “al futuro” anche con il riconoscimento a Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico sul mesotelioma. Un percorso che tiene comunque in primo piano “assistenza, accoglienza e benessere dei pazienti” anche con interventi come quello che sta cambiando il volto dell’ingresso di via Venezia del Civile. I passaggi con la Soprintendenza hanno rallentato alcuni lavori ma tra la fine di febbraio e l’inizio del mese di marzo l’atrio avrà un nuovo bancone e apparirà ai cittadini sotto una luce del tutto nuova.