Autore Redazione
giovedì
7 Agosto 2014
00:00
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Cronaca - Piemonte

Calma piatta e assenza di segnali di crescita per le imprese artigiane piemontesi

Calma piatta e assenza di segnali di crescita per le imprese artigiane piemontesi

Ancora nessun segnale di crescita per le imprese artigiane piemontesi. I dati di metà anno di Confartigianato Imprese Piemonte hanno registrato lo stillicidio di chiusure delle imprese, del calo degli occupati e degli apprendisti.

In base ai dati del compendio semestrale in Piemonte le imprese artigiane sono 129.755, 280.169 gli occupati, 18.445 gli apprendisti, 13.280.335 euro erogati dall’Ente bilaterale come sostegno al reddito per i dipendenti, 12, 272 i miliardi di finanziamenti in essere.

Secondo le previsioni di Confartigianato Imprese Piemonte quasi 400 imprese cesseranno l’attività entro l’anno, concentrate principalmente fra quelle individuali (-211) e fino a 4 addetti (- 112). La provincia percentualmente più colpita sarà Biella (-0,9%).

I settori produttivi che perderanno percentualmente più occupati sono i trasporti e le manifatture leggere (-0,8%). Terranno i Servizi alle imprese ed i servizi alle persone (-0,2%).

L’indagine ha infine confermato l’ulteriore riduzione del credito alle imprese con meno di 20 addetti (-5,1% contro una media nazionale di – 5,4%); calo record a Biella (-10%).

“Un quadro non incoraggiante – ha commentato Silvano Berna, Segretario di Confartigianato Piemonte – sul quale è vitale che il Governo agisca presto con interventi sul cuneo retributivo, sulla pressione fiscale generale e sulle imprese, sugli adempimenti burocratici soffocanti, sul completamento delle grandi opere e su investimenti strategici quali le autostrade digitali. Le risorse necessarie andranno trovate con una ferrea cura dimagrante dello Stato, chiamato a ridurre drasticamente i suoi costi di funzionamento”.

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