Autore Redazione
martedì
2 Settembre 2014
00:00
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Cronaca - Alessandria

Il caso dell’Orsa Daniza spiegato dalla Lav

Il caso dell’Orsa Daniza spiegato dalla Lav

Per chi non avesse seguito la vicenda dall’inizio, il giorno di ferragosto l’Orsa Daniza ha ferito un incauto cercatore di funghi. Nonostante le linee guida del parco Adamello Brenta, che spiegano di non avvicinarsi ai cuccioli di orsa e, nel caso in cui succeda, di allontanarsi con cautela ritornando sui propri passi, il fungaiolo si è avvicinato, a meno di 10 metri, dagli animali e poi accortosi del pericolo, è fuggito correndo. Il comportamento peggiore, in questi casi.L’orsa lo ha ferito, lievemente – tant’è che sono bastate soltanto alcune medicazioni e fasciature – e da quel momento si è scatenata una vera e propria caccia all’orsa.

Immediatamente si è attivata la provincia di trento, nella persona dell’assessore alla caccia, che, considerando il plantigrado un pericolo, ha emesso un mandato di cattura nei confronti di Daniza con l’intento di abbatterla – provvedimento poi alleggerito, dietro intervento del Ministero, in cattura e reclusione in un recinto fino alla fine dei suoi giorni. Contro questa interpretazione dei fatti, l’Ispra, che è il massimo istituto scientifico nazionale per lo studio della fauna selvatica, ha emesso un parere completamente diverso, quindi contro la cattura dell’orsa, giustificando il suo comportamento aggressivo come un naturale istinto di protezione verso i propri cuccioli.

In difesa di mamma Orsa e dei suoi due cuccioli la LAV tramite il suo ufficio legale ha depositato due diffide indirizzate al Presidente della Provincia di Trento, alla Procura della Repubblica e per conoscenza al Ministero dell’Ambiente. Noi della LAV Chiediamo con fermezza l’immediato ritiro dell’ordinanza provinciale che dispone la cattura dell’Orsa , che comporterebbe di fatto anche l’abbandono dei cuccioli a destino incerto.

Inoltre, ci siamo mobilitati, insieme a moltissime associazioni animaliste, con l’intento di sensibilizzare l’opinione pubblica su questa tematica così delicata e importante e cioè la convivenza tra animali umani e non umani. La riflessione che possiamo fare è che non si deve ricorrere a metodi drastici contro gli orsi, responsabili soltanto di condurre una normale vita da orso, animale selvatico, nel territorio in cui sono stati reinseriti proprio da noi uomini, dopo aver sterminato tutti i loro predecessori e dopo aver drasticamente limitato il loro habitat naturale. Ricordiamoci sempre che il mondo degli animali selvatici, non è come quello immaginato da Disney. Dove i conflitti fra specie non esistono, e tutto finisce bene, con una canzoncina.

Ricordiamoci anche che i boschi sono luoghi pericolosi, basti pensare ai molti fungaioli e escursionisti (più di 100 nell’ultima stagione) che ogni anno sono vittime dei cacciatori che li impallinano scambiandoli per prede.

LAV – Alessandria

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