Autore Redazione
lunedì
25 Febbraio 2019
20:17
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Cronaca - Alessandria

Una capriola in pancia: ad Alessandria una nuova manovra per bimbi podalici

"Il tasso medio di successo è circa del 70%" ha sottolineato Nicola Strobelt, Direttore di Ostetricia e Ginecologia dell’Azienda Ospedaliera di Alessandria
Una capriola in pancia: ad Alessandria una nuova manovra per bimbi podalici

ALESSANDRIA – Si chiama rivolgimento fetale la nuova procedura adottata anche nel reparto di Ostetricia e Ginecologia dell’Azienda Ospedaliera di Alessandria. Si tratta di una manovra esterna, eseguita manualmente intorno alla 37esima settimana di gravidanza, per far girare a testa in giù il feto, qualora si trovasse in posizione podalica.

Il medico induce così il bimbo a compiere una vera e propria capriola in utero, permettendo così un parto naturale. La prima di queste procedure all’Ospedale di Alessandria è stata effettuata proprio qualche giorno fa, su una mamma che ora ha dato alla luce il suo bambino, che gode di ottima salute.

L’obiettivo è ridurre il rischio di eseguire un parto cesareo, un’operazione con potenziali rischi sia per la mamma sia per il bambino, legati alla chirurgia e all’anestesia per la mamma, alla nascita secondo un meccanismo non fisiologico per il neonato.

Per poter eseguire il rivolgimento fetale, la mamma viene sottoposta a un’ecografia di controllo generale per verificare le condizioni del liquido amniotico, del cordone ombelicale e la posizione della placenta.

“Si tratta di casi che vengono selezionati con attenzione – spiega il Dottor Nicola Strobelt, Direttore di Ostetricia e Ginecologia dell’Azienda Ospedaliera di Alessandria – e si gestiscono con maggior successo nelle donne che hanno già avuto altri figli. Il tasso medio di successo è circa del 70%. Si tratta di una ulteriore offerta che viene proposta alle future mamme, con un buon profilo di sicurezza dato che solo nell’1% dei casi si verificano durante o dopo la procedura eventi che portano a dover eseguire comunque il taglio cesareo, per lo più alterazioni del tracciato del battito cardiaco del bambino. Per questo motivo preferiamo effettuare questa manovra con la paziente ricoverata e a digiuno, perché la sicurezza è un valore assoluto”.

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