1 Marzo 2019
05:00
Nella Ghiacciaia di Palatium Vetus “la vita quotidiana” degli alessandrini del passato
ALESSANDRIA – Raccontano “la quotidianità degli alessandrini del XIV e XV secolo” i reperti archeologici tornati alla luce durante i lavori di restauro di Palatium Vetus, sede della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria. Una preziosa testimonianza del passato della città che la Fondazione e la società Palazzo del Governatore hanno deciso di regalare a tutti gli alessandrini aprendo al pubblico la ghiacciaia e l’area museale dove sono stati sistemati monete antiche, vasi da cucina, corredi da tavola e altri importanti manufatti della “Vita quotidiana ad Alessandria dall’età comunale al Rinascimento”.
Un passato che ora rivive nel percorso espositivo aperto nei giorni di apertura della quadreria della Fondazione, il giovedì pomeriggio e il venerdì mattina, e che permette di ammirare anche la campana realizzata sulla base di uno degli stampi in terracotta riemersi duranti gli scavi a Palatium Vetus.
Il lungo e meticoloso lavoro di recupero portato avanti con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio ha ricostruito quasi integralmente una delle “camicie di campana” che venivano usate per fondere il bronzo e ha fatto tornare alla luce sulla terracotta il rilievo dell’iscrizione “+ vox Domini”, probabilmente datata 1665.
Con l’apertura della ghiacciaia, ha sottolineato il Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria Pier Angelo Taverna, si chiude il restauro di Palatium Vetus. Un’operazione “lunga, laboriosa” e anche “impegnativa” sotto il profilo economico che è stata però “ricompensata” dalle scoperte archeologiche e dal “contribuito offerto al patrimonio culturale di Alessandria” ha aggiunto Taverna durante l’inaugurazione alla presenza anche del sindaco Gianfranco Cuttica di Revigliasco. La ghiacciaia, hanno assicurato i due funzionari della Soprintendenza Gian Battista Garbarino e Alberto Crosetto, ha infatti aperto “uno scrigno” di preziose testimonianze di vita vera degli alessandrini del passato e anche della antica vocazione manifatturiera del capoluogo.