Autore Redazione
mercoledì
13 Marzo 2019
01:10
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Cronaca - Acqui Terme

Il Brachetto è in crisi, bisogna cambiare

Le vendite nel 2018 sono state ancora una volta in calo
Il Brachetto è in crisi, bisogna cambiare

STREVI – Il Brachetto è in crisi lo dicono i dati delle vendite 2018, ancora in calo. I numeri forniti dal Consorzio di Tutela hanno ribadito le difficoltà del prodotto, sempre più in stallo. Per invertire la rotta, nel confronto a Strevi tra la Confederazione italiana agircoltori, Confagricoltura e alcuni produttori di uve Brachetto, è stata sottolineata l’importanza della cooperazione e la necessità di un cambiamento all’interno del CdA del Consorzio per ridare fiducia e slancio al settore.

La volontà espressa dagli agricoltori è di individuare un percorso che faccia uscire dalla situazione di stallo il Brachetto, situazione che vive da molti anni e che crea nei produttori impotenza più che rabbia. Alcuni interventi hanno evidenziato l’importanza del ruolo della cooperazione ed altri hanno sostenuto la necessità di un cambiamento all’interno del CdA del Consorzio per ridare fiducia e slancio ad una produzione importante e significativa dell’area acquese ed astigiana.
Al tavolo erano presenti Alessandro Durando (presidente di Cia Asti), Mariagrazia Baravalle (direttore di Confagricoltura Asti), Carlo Ricagni (direttore di Cia Alessandria) e Luca Brondelli (presidente di Confagricoltura Alessandria).
Cia e Confagricoltura, prima di rappresentare la volontà dei produttori, si incontreranno con il Consorzio di Tutela per esprimere quanto emerso nell’incontro di Strevi, ed avere chiare informazioni sul progetto di rilancio e sulla gestione dei fondi, senza trascurare la problematica del rinnovo del Consiglio, che è previsto nei prossimi mesi e chiederanno al Consorzio di incontrare i viticoltori.

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