Autore Redazione
mercoledì
13 Marzo 2019
01:36
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Cronaca - Alessandria

La centralina misurasmog è nel verde e scatta il rimprovero. Ma c’è una ragione

Un bigliettino anonimo riprende i tecnici Arpa che spiegano come stanno verificando l'inquinamento ad Alessandria
La centralina misurasmog è nel verde e scatta il rimprovero. Ma c’è una ragione

ALESSANDRIA – La questione ambientale sta diventando un tema sempre più sentito e questo non è un male. Non lo è nemmeno se qualcuno si infiamma per criticare una azione di monitoraggio che sembrerebbe, apparentemente, poco logica. Alcuni giorni fa infatti un anonimo ha lasciato sul parabrezza di un veicolo di Arpa, nei pressi della centralina per la rilevazione delle polveri fini, collocata nei giardini della stazione, un biglietto in cui si dà degli “imbranati” ai tecnici dell’agenzia. La contestazione è stata mossa per la il luogo in cui è stata piazzata la stazione di rilevamento, un’area verde del capoluogo poco trafficata, e non, come avrebbe voluto l’autore del messaggio, “dove passano le auto“.

Alberto Maffiotti, direttore provinciale di Arpa, non se l’è presa e ha colto la palla al balzo per dare spiegazioni e far comprendere quale sia la logica alla base del lavoro di questi giorni. “La collocazione della centralina ai giardini della stazione – ha spiegato – è voluta e intende verificare cosa succeda alle polveri in una zona ‘alterata’, cioè una zona con molte piante. Lo abbiamo fatto di proposito per capire se l’aumento della forestazione abbatte la CO2 e le polveri fini“. Contemporaneamente però, aggiunge Maffiotti, rimangono attive le centraline in piazza D’annunzio, in piena zona traffico, all’altezza della rotonda del cavalcavia, e quella in zona Orti, in un parco ma senza piante alte. “A queste abbiamo aggiunto due centraline in città, in via dei Martiri e in piazzetta della Lega, per capire cosa succede localmente rispetto a un andamento complessivo esterno alla città. Nella stessa zona – continua Maffiotti – il Comune ha chiesto a noi di verificare la sperimentazione delle fioriere che assorbono l’aria, in aggiunta alle nostre centraline“.

Il lavoro di analisi complessiva inoltre è costituito da un “censimento delle piante ad Alessandria per tipologia, localizzazione, età e grandezza del fusto al fine di capire a quanto ammonta l’eventuale abbattimento degli inquinanti in base alla situazione verde in città“. Tutto questo per spiegare che “l’autore del biglietto avrebbe avuto ragione se le analisi fossero state concentrate solo nelle zone verdi o alterate, ma così non è.” In pratica Arpa, per una valutazione complessiva e ottenere parametri attendibili, ha proceduto a una collocazione dei rilevatori di poveri fini e inquinanti che tenesse conto di situazioni differenti: in zone altamente trafficate e in altre con una massiccia presenza di verde.

Ora sarà necessario pazientare ancora una trentina di giorni per capire se la concentrazione di verde, quella presente in città, può contribuire a contrastare l’inquinamento e se le famose fioriere mangiasmog funzionano. “I risultati dei monitoraggi – ha concluso Maffiotti – si vedranno tra un mese, descriveranno la situazione esaminata e permetteranno di proporre al Comune diverse soluzioni oltre a dare riscontri delle fioriere mangiasmog collocate in città dall’amministrazione”.

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